L'estate "dentro"

IL SUONO DEL SILENZIO

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Il 19 febbraio del 1964 un testo ipnotico e straordinariamente sonoro fu cantato dagli artisti Simon & Garfunkel. Un testo che essi ammisero «si era scritto da solo». Il suo nome era The sound of silence. Venuto fuori dall’idea/esperienza della difficoltà – per i due artisti addirittura “incapacità” – di comunicare che esiste tra gli uomini, esso racconta del disperato bisogno di parlare, frustrato da una realtà che fagocita in modo spietato il suono, le parole, il senso.

La canzone esprime l’esperienza onirica – profondamente simbolica – di un uomo che camminando in solitudine ha una visione di migliaia di persone che parlano senza parlare, odono senza ascoltare, scrivono canzoni che nessuno mai canterà. È il segno del desiderio profondo di ogni uomo di essere compreso. Di condividere la sua vita. Ma questo sforzo è annichilito dal «suono del silenzio». Ossimoro violento che indica una misteriosa forza che sembra privare ogni segnale di quell’ambiente che ne permette la comunicazione. Sembrerebbe la sottrazione dell’«etere», mezzo che rende possibile la propagazione di ogni forma di trasmissione.

La canzone restituisce il disperato tentativo di quest’uomo di comunicare, di sottrarre i suoi simili a questo asfissiante e violento silenzio. Egli grida ma le sue parole sono inghiottite da gabbie (ossimoricamente chiamate “sorgenti”) di silenzio! Le sorgenti del silenzio sono create da quel Dio abbagliante e subdolo – il Dio neon – che gli stessi uomini avevano creato. Ipnotizzati dalla sua luce lampeggiante essi non sono più capaci di comunicare, ma solo di parlare. Non di ascoltare parole, ma solo di udire suoni. Non di cantare canzoni ma solo di scriverle.

Per chi ha viaggiato abbastanza nelle relazioni umane sembra chiaro come questa difficoltà/incapacità sia alla base delle più profonde lacerazioni della vita. Ci sono momenti in cui capirsi è veramente difficile, forse anche impossibile. È per questo che uno dei più profondi connotati della relazione è la fiducia. La fiducia precede la comunicazione, la sostiene. E sostituisce quel bisogno di capirsi che non sempre può essere soddisfatto.

Pochi mesi dopo la composizione di questo testo gli artisti Simon & Garfunkel si separarono – chissà, forse per mancanza di comunicazione – una prima e poi una seconda volta. Non rinunciarono tuttavia ad esibirsi insieme, continuando a cantare The sound of silence.

Emmanuel Albano

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