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Specchia: il borgo gioiello

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Scopriamo Specchia, il borgo gioiello

Sviluppato su una dolce collina, a 131 metri dal livello del mare, Specchia è un piccolo e meraviglioso centro abitato, entrato a far parte del club dei Borghi più Belli d’Italia.

A metà strada tra i due mari che bagnano la penisola salentina, lo Ionio e l’Adriatico, Specchia è a pochi passi dal Capo di Leuca ma distante circa 53 km dal capoluogo, Lecce.

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Da sempre, la Puglia e i suoi lunghi tratti di costa sono stati un’allettante meta di invasioni. Nel corso dei secoli, orde di visitatori hanno fatto il proprio ingresso in questa terra, spesso anche con la forza. Per proteggere il proprio
territorio con rigore e agire tempestivamente in caso di attacco, i messapi, erano soliti creare nell’entroterra salentino le Specchie, alti cumuli di pietra di forma conica che altro non erano che rudimentali vedette.

Quando un gruppo di pastori e contadini, intorno al XI secolo d.C., stanchi dei frequenti attacchi dei saraceni, si stabiliscono su quest’altura circondata da coni di pietre, danno vita a Specchia. Siamo all’inizio dell’età feudale e questo piccolo villaggio, sviluppato sul fianco di Serra Magnone (una delle zone più
alte del leccese), forte della sua posizione di predominio su un colle, diventa sempre più ambito e popolato.

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Immersa in questa deliziosa area naturale, in un cuore verde caratterizzato da più 500 specie vegetali, Specchia era un comune destinato a diventare prezioso. Un cono di pietre con in cima un mandorlo in fiore rappresenta, infatti, la città nel suo stemma, la sintesi perfetta delle sue principali peculiarità: il cumulo è la specchia mentre l’albero, una delle specie che cresceva più rigogliosa nella sua zona.

Fino al 1873, Specchia era chiamata “Specchia Preti”, ossia “specchia di pietre”. Il nome veniva utilizzato anche per distinguere il paese da una piccola frazione di Minervino di Lecce, chiamata Specchia Gallone.

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Oggi, il centro storico è una magnifica testimonianza del tipico impianto medievale dei borghi. Intorno al XV secolo, però, dopo le pesanti guerre
tra angioini e aragonesi, Specchia conosce la sua grande ricostruzione che parte dalle cinte murarie, di cui è ancora possibile scorgerne i resti. Nei due secoli successivi, la città sviluppa il suo nucleo abitativo con un’architettura del tutto spontanea, rimasta quasi intatta fino ad oggi.

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Diverse le influenze culturali e artistiche che hanno modellato la piccola città,
abitata da meno di 5 mila abitanti.  Le strette strade del centro, chiuse al traffico e percorribili a piedi, si intrecciano con scalinate serpeggianti tra le
piccole case bianco calce e gli incantevoli cortili. Al centro del paese, in piazza del Popolo, il Palazzo Protonobilissimo – Risolo riempie con eleganza la scena con la sua pianta quadrata e la sua alta torre merlata angolare. Si tratta di un edificio nato nel Medioevo come castello ma che, come il resto del paese, subisce numerosi rimaneggiamenti nel corso dei secoli. Il grande portale in bugnato è sormontato dal grande stemma di famiglia scolpito nella pietra e dai busti dei due marchesi di Specchia del XV- XVI secolo: Desiderio Protonobilissimo e la moglie, Margherita Trani. Dall’altra parte dell’ampia
piazza, si erge solenne la Chiesa della Presentazione della Beata Vergine Maria, nata nel XV secolo ma ritoccata nei secoli successivi, internamente e sulla facciata, con i fastosi elementi del Barocco. Il campanile, invece, nasce sull’antica torre campanaria del 1500 ma è stato costruito ex novo solo
nel 1945. Incantevole la Cappella di Santa Caterina Martire (1531) situata poco distante dal centro, dove sui magnifici affreschi, si possono contemplare le scene di vita della Santa e del suo martirio. Dal suo interno, un passaggio
conduce alla Cripta che, sorretta da 36 colonnine, custodisce alcune tracce di
affreschi bizantini. Un altro edificio religioso imperdibile è l’antica Chiesa di Sant’Eufemia costruita tra il IX e il X secolo in una zona periferica. La chiesa semplice con la sua finestra bifora sulla facciata, è orientata a est, come ogni edificio bizantino.

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Oggi Specchia è uno dei borghi più conosciuti di Puglia e d’Italia, grazie al
riconoscimento ottenuto nel 2004 dall’associazione Borghi più Belli d’Italia e quello di “Gioiello d’Italia”, assegnato nel 2012 dai Ministri del Turismo e Affari Regionali. La bellezza di questo piccolo borgo è incastonata nei suoi
balconi e nel sacro silenzio delle sue stradine, nei grandi frantoi nascosti sotto le abitazioni e nella calda pietra leccese. Una tavolozza di colori mediterranei che brillano al sole e che accolgono con cura ogni visitatore. Un’atmosfera impregnata di storia e tradizioni che trasporta in tempi lontani e tutte le volte emoziona, come un dolce profumo che resta sulla pelle e nel cuore.

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Testo di Noemi Rizzo – Foto di Lorenzo Vincenti

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