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Studio Cavallo: l’importanza della “due-diligence” per Alessandro Cavallo

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Alessandro Cavallo ha ideato un’agenzia differente che gestisce patrimoni e garantisce una consulenza a tutto campo prima di giungere alla vendita dell’immobile. Un format diverso anche nel concept per lo Studio Cavallo, situato nella centralissima Via Melo.

A soli 40 anni, Alessandro Cavallo nel 2022 ha già “festeggiato” 20 anni di attività nel settore immobiliare, anche se lo Studio Cavallo è nato soltanto otto anni fa, con un format che si distingue molto dalle altre agenzie.

«Lo Studio è nato da un’esigenza specifica di autonomia e dal volersi mettere in proprio e sviluppare un’ idea tutta mia, ben diversa da quello che c’era al momento e che c’è oggi sul mercato».

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In cosa consista questa differenziazione è lui stesso a spiegarlo: «Cerchiamo di dare un profilo di professionalità diverso. Tutti si occupano dell’intermediazione vera e propria, noi invece tendiamo a fare molta più consulenza fiscale e tecnica. Mio fratello Francesco, socio e architetto, si occupa della progettazione. Improntiamo molto del nostro lavoro sulla due-diligence, dando priorità al controllo preventivo della documentazione, e solo dopo partiamo con la commercializzazione e l’intermediazione vera e propria».

L’idea che ha dato vita allo Studio Cavallo era ben delineata nella sua mente prima ancora dell’apertura: «Non volevo avviare l’ennesima agenzia immobiliare, ma piuttosto uno studio di gestione patrimoni, il che consente di avere una credibilità diversa agli occhi dei proprietari e dei fondi di investimento. Insomma svolgiamo in parte il lavoro che compete ad avvocati e notai. È un servizio estremamente pesante e dispendioso, ma abbiamo notato che i clienti apprezzano questo impegno che non si aspettano e che per loro non rappresenta un extra costo».

Lo Studio Cavallo nella centralissima Via Melo a Bari

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Lo Studio Cavallo non sembra un’agenzia immobiliare anche nel concept della sede, in cui predominano l’eleganza del legno, del metallo e del vetro. «Volevamo far vedere qualcosa di bello. Del resto chi si rivolge a noi non cerca il classico appartamento ma un immobile di un target più importante. Così abbiamo voluto che anche la nostra casa fosse il nostro biglietto da visita, che in qualche modo ci rappresentasse e ci distinguesse. Abbiamo cercato di differenziarci ma alla fine la targettizzazione la fa il mercato stesso. La nostra forza sono la fiducia e la riconoscenza delle persone che si rivolgono a noi. Ma sia ben chiaro, per quanto siamo uno studio con target medio alto, nella nostra disponibilità abbiamo immobili per tutti i portafogli».

Gli investimenti nel centro città, nel Murattiano, Umbertino e nel Borgo antico vanno sempre a gonfie vele. Una costante del dopo Covid è la ricerca di spazi esterni

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Dalla centralissima via Melo, situata nel crogiolo di strade in cui negli ultimi mesi si sono firmati accordi per compravendite immobiliari di importanti palazzi storici della città, Alessandro Cavallo può fornirci un quadro dettagliato delle tendenze di mercato. «Gli investimenti in pieno centro città, nel quartiere Murattiano, Umbertino e nel Borgo antico vanno a gonfie vele. Un’altra costante dopo l’emergenza Covid è la richiesta di spazi esterni. È aumentata anche la richiesta di monovani e bivani da dare in locazione classica o adattare a B&B. Del resto si tratta di un trend più che giustificato, visto che Bari nel 2022 ha fatto registrare il 92% di pieno nelle strutture turistiche. Insomma, un po’ tutti hanno capito che si può sfruttare questa scia turistica. Se non facciamo stupidaggini del tipo affittare a 100 euro il posto
branda sul balcone, come accaduto altrove, Bari è destinata a crescere ancora e tanto».

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Ma si concludono affari interessanti anche al di fuori del capoluogo: «L’altra zona in grande fermento è quella che va da Mola di Bari fino alla Valle d’Itria, anche se il tratto Polignano-Savelletri-Ostuni resta di gran lunga quello più richiesto, malgrado i prezzi altissimi».

Gli stranieri che fanno shopping in Puglia sono ancora tanti e non si notano segnali di declino, anzi: «Abbiamo un bel flusso con il mercato estero, soprattutto clienti Nord Europei e dagli Stati Uniti. Abbiamo un ottimo canale con Londra e con New York. Tendenzialmente tutti cercano la Valle d’Itria, i russi invece volevano Bari Vecchia, mentre gli olandesi cercano più i casali, gli americani le masserie, e i tedeschi il classico trullo con piscina».

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