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SOUxOSTUNI Officine Tamborrino: piccoli architetti per un mondo migliore

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Parte un nuovo anno di lezioni per bambini. Abbiamo intervistato la direttrice della scuola, la designer Sara Mondaini

Ritorniamo a parlare di bellezza, questa volta con un progetto a cui tengo veramente molto. Si tratta di SouXOstuni Officine Tamborrino, la scuola di architettura per bambini che attraverso un modello educativo visionario insegna a essere un giorno cittadini migliori, consapevoli e responsabili. Per raccontare questo meraviglioso progetto c’è bisogno di fare un breve rewind. Sì, perché Sou nasce una decina di anni fa in Sicilia da una storia di amore, passione e coraggio. Protagonisti due persone incredibili che avevano in mente una piccola rivoluzione: Florida Saieva e Andrea Bartoli.

Notaio lui, avvocato lei, con il fuoco per l’arte contemporanea, hanno deciso di lasciare Parigi e ritornare a Favara, in provincia di Agrigento, per dare alle proprie figlie il calore delle loro famiglie. All’epoca la città, nonostante i suoi dieci chilometri di distanza dalla Valle dei Templi, registrava il più alto tasso di abuso edilizio e aveva perso letteralmente il suo centro storico, moribondo e disabitato. Volendo lasciare in eredità alle loro figlie un luogo migliore, Florinda e Andrea hanno dato concretamente vita a un incredibile processo di riqualificazione del centro storico di Favara, acquistando e ristrutturato a uno a uno gli edifici. Così, senza aspettare che qualcuno cambiasse la loro città, hanno avviato la loro personale rivoluzione per “migliorare piccole porzioni di mondo”, il cui risultato è Farm Cultural Park, uno tra i centri culturali indipendenti più interessanti in Europa e vero e proprio museo a cielo aperto, “un polmone urbano intorno al quale la società civile può crescere ed evolvere.”

Tra le grandi iniziative di Farm Cultural Park c’è Sou, la scuola di architettura per bambini che ha preso il suo nome dall’architetto giapponese Sou Fujimoto e che lavora per stimolare riflessione, progettazione e per costruire coscienza critica.

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Nel 2020 Licio Tamborrino, ceo della Scaffsystem, ha deciso di portare la prima succursale della scuola qui in Puglia, a Ostuni, in continuità con l’impegno aziendale verso il territorio e il sociale, oggi grazie a Sou offre anche un luogo di alta formazione per bambini.

Per scoprire meglio SouXOstuni ho intervistato la direttrice della scuola Sara Mondaini, talentuosa designer che ha lasciato anni fa Milano per portare la sua idea di stile e di bellezza in Puglia, creando luoghi magici come ad esempio il ristorante sociale Xfood, oppure sviluppando pezzi iconici della collezione del brand Officine Tamborrino.

SOUxOSTUNI Sara Mondaini

A chi si rivolge e come si organizza SouXOstuni?

È la casa della felicità, della bellezza e della libertà! Un progetto che coinvolge
ragazze/i dai 7 ai 12 anni/nel tempo libero e nelle attività extra-scolastiche, su temi insoliti, stimolando la curiosità e fornendo nuovi punti di vista. Siamo un’associazione culturale che promuove buone pratiche di cittadinanza attiva per migliorare la salute e la qualità della vita dei bambini, delle famiglie, delle comunità; a tal proposito coinvolgiamo architetti, urbanisti, paesaggisti, artisti, sociologi, medici, designer per sostenere progetti e attività di interesse educativo, culturale, sociale a livello nazionale e internazionale.

Ogni settimana conosciamo un docente che ci accompagna e ci fornisce nuovi strumenti per progettare e crescere. La capacità di analizzare e proporre una soluzione rende i ragazzi liberi e coscienti delle loro scelte ma soprattutto
non li farà mai smettere di sognare.

Quest’anno c’è una grande novità, l’introduzione di un co-curatore della scuola che ti affianchi nella stesura del calendario editoriale. Il 2023/24 vede un’icona del design: Giulio Cappellini.

Sarà un anno super! Lo scorso anno ho invitato l’architetto Giulio Cappellini, designer, imprenditore, scopritore di talenti ma soprattutto uomo dal cuore grande a tenere una lezione ai nostri ragazzi e con curiosità ha accettato questa proposta insolita. Il progetto è contagioso, con entusiasmo e con grande disponibilità ha deciso di supportarci nella programmazione e quando sarà possibile ci raggiungerà per rendere ancora più speciale questo bellissimo anno accademico.

Tema dell’anno Utopia. Che sapore ha questo concetto oggi?

Un tema stupendo, mi permette di immaginare numerosi percorsi e collaborazioni. L’Utopia oggi ha il sapore del sogno, che abbraccia la sfera della speranza, della passione. Sogno come obiettivo da raggiungere e che sottintende fatica e lavoro per raggiungerlo. La passione ci permette di coltivare l’utopia. La passione quella vera non è la meta, il raggiungimento in sé dell’obiettivo, ma è il viaggio. È quello che scopro durante il viaggio, perché passione è desiderio di raggiungere l’Utopia.

Come sono cambiate le classi in questi anni?

L’entusiasmo è sempre alto, l’attesa del venerdì per i nostri giovani architetti continua ad esserci. Alcuni ci seguono dal primo anno.

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Ci racconti un aneddoto o la tua lezione del cuore?

La prima volta che li abbiamo messi di fronte alla scelta di portare avanti una sola idea nata al proprio tavolo di lavoro, avevo paura si potessero creare conflitti, malcontenti. Invece con una maturità e obiettività disarmante, i bambini riescono sempre a mettere da parte la propria idea a favore di una migliore. Lo dichiarano, “la tua è più bella”. La cosa che più mi piace dei ragazzi è il loro non avere preconcetti, il loro essere assolutamente capaci di vivere il presente, il momento senza sovrastrutture. Questo li fa volare nella progettazione, ed è sempre ciò che stupisce di più i nostri docenti.

Cosa significa per te insegnare architettura a bambini?

L’architettura, il design, più in generale la progettazione, ci aiutano a capire meglio la realtà, perché alla fine progettare è ascoltare, è rispondere a dei bisogni, quindi inevitabilmente ci si deve interrogare provando a mettersi nei panni dell’altro, uscendo fuori dal solo e unico punto di vista personale. Tanta energia e scambio di visioni con professionisti innamorati della propria ricerca e capaci di trasmettere il loro mondo a bambini pronti a nutrire la propria curiosità sviluppando un senso critico consapevole. La forza di Sou è proprio questa, fornire strumenti utili, ai bambini oggi, per poter scegliere e essere uomini liberi domani.

Quale futuro ti auguri per Sou?

A Sou auguro di essere sempre futuro! Seme di fiducia, rispetto e solidarietà che germoglia nelle nuove generazioni. Anche per questo ringrazio infinitamente Farm Cultural Park per aver inventato Sou, la scuola di architettura per bambini, Andrea e Florinda per averci affidato nel 2020 la loro creatura. Nel 2020 siamo stati i primi ad aver adottato questo format, oggi le scuole in Italia sono 32. Un progetto stupendo che ha messo le ali e che mi auguro atterri in tutte le città.

Testo di Alexandra Gracco

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