Grazie alla svolta verso l’Oil&Gas l’impresa barese di Maurizio Primiceri può oggi vantare commesse per 40 milioni fino al 2027. Tra i clienti i grandi nomi dell’economia nazionale e mondiale
Commesse per circa 40 milioni di euro fino al 2027, cinquanta clienti nel mondo, circa 100 dipendenti e un fatturato di 30 milioni. La Primiceri Spa, azienda barese fondata da Saverio Primiceri (Commendatore della Repubblica) e oggi diretta dal figlio Maurizio, può festeggiare i sui primi 40 anni con una buona dose di ottimismo, malgrado le incertezze della congiuntura politico-economica internazionale.
A dare la spinta decisiva alla crescita del gruppo è stata, anni fa, la decisione di puntare sul settore dell’oil & gas e di specializzarsi in grandi impianti per il settore sanitario. «Ci siamo specializzati negli ospedali, e in questo momento siamo impegnati nelle nuove strutture di Monopoli-Fasano e di Taranto», dice Maurizio Primiceri.
Una decina di anni fa l’azienda è stata sdoppiata, creando lo spin off di Quadri d’Autore srl, che continua ad operare nel settore originario, dove però il costo della manodopera per la realizzazione del cablaggio dei quadri è aumentato e i margini si sono ridotti, per di più in un mercato con molta più concorrenza.
Il core business oggi sono dunque i mega cabinati per l’oil & gas e per il settore fotovoltaico, dal quale inizialmente Primiceri si è tenuta alla larga: «Nel 2007-2008 c’era la bolla del fotovoltaico e tutti vi si buttavano, noi decidemmo di scegliere l’oil e gas e facemmo bene, perché l’80 per cento di quelli che si sono buttati sul fotovoltaico sono saltati una volta finiti gli incentivi.
Oggi Primiceri realizza impianti di Lng, cuore pulsante degli impianti di Total, BP, Baker Hughes ed altri clienti in portafoglio. «Il nostro trampolino di lancio è stato il Nuovo Pignone, poi passato a General Electric e oggi della multinazionale americana Baker Hughes. Attraverso quel lavoro ci siamo fatti conoscere da tutti i futuri clienti».
Il fiore all’occhiello dell’azienda è quello di essere l’unica impresa non americana ad avere la licenza di costruire prodotti per gli Stati Uniti: «Abbiamo la licenza per il Texas e la Lousiana, i due Stati più ricchi di impianti. E questo è merito del lavoro svolto negli anni, perché quando abbiamo acquisito nuove commesse abbiamo preso le certificazioni necessarie per prenderne altre. Anche nel periodo del Covid ne abbiamo approfittato per fare qualifiche, registrazioni sui portali, e da lì sono arrivate altre richieste di offerte. Oggi siamo qualificati su circa 50 clienti nel mondo».
Tra questi c’è la Total, che ha affidato alla Primiceri la costruzione di un impianto per il Mozambico, una commessa del valore di 15 milioni che finalmente si sta per sbloccare dopo la sospensione dovuta ad un attacco terroristico nel paese. In Italia invece i clienti si chiamano Enel, Autostrade, A2A, WeBuild, insomma, i grossi nomi dell’economia nazionale, cui si aggiunge la sanità pubblica e privata. Resta il problema della ricerca di personale, ma anche qui si sta provando a risolvere il problema: «Per l’assunzione dei giovani attingiamo dall’Its Cuccovillo, con cui abbiamo fatto un accordo per formare da zero le nostre risorse con un corso dedicato».
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