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Pietro Manni Editore: la fucina della cultura e delle mille idee

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piero manni editore

Manni Editore, la piccola casa editrice di San Cesareo ha circa 1400 titoli pubblicati e alcune centinaia di autori in catalogo. Nel 2024 festeggerà i suoi primi 40 anni

Il prossimo anno festeggerà il quarantennale dalla fondazione con numeri davvero importanti. La casa editrice Piero Manni Srl, con sede a San Cesareo, un piccolo paese alle porte di Lecce, può vantare circa 1400 titoli pubblicati, alcune centinaia di autori in catalogo e diverse collane, tra le quali le più attive sono Occasioni e pretesti, di narrativa e poesia, e Studi, dedicata alla saggistica.

Il 2023, inoltre, ha visto la nascita della nuova collana di poetica e poesia La pantera profumata, curata da Antonio Prete. Reduci dal Book Pride di Milano e in procinto di partire per il Salone del libro di Torino (18-22 maggio), i titolari della casa editrice sono al lavoro per completare i due nuovi libri che saranno presentati proprio alla fiera piemontese.

Nell’ex tabacchificio alle porte di San Cesareo, una grande struttura su tre livelli con volte a stella, un grande terrazzo con vista sul paese e angoli segreti (“Nel seminterrato c’è un piccolo deposito nel quale nascondevano il surplus di produzione del tabacco da nascondere al fisco”, racconta Agnese Manni), ferve l’attività, che ancora oggi mantiene tutte le caratteristiche di un’impresa di famiglia.

Nel 1984 inizia l’attività editoriale

L’attività editoriale inizia nel gennaio 1984 su iniziativa dei coniugi leccesi Anna Grazia D’Oria e Piero Manni. “Ai miei genitori – racconta Agnese -, piacque l’idea di lavorare in un piccolo paese, al punto che ben presto la famiglia si trasferì da Lecce a San Cesareo”. La prima pubblicazione è la rivista di letteratura L’immaginazione, che ancora oggi si occupa di ricerca letteraria, che subito aggrega attorno a sé una rete di relazioni e interessi
culturali che diventano organici nella produzione libraria. L’anno successivo
arriva la pubblicazione del primo libro, Segni di poesia lingua di pace, un’antologia sulla pace con testi di Cacciatore, Caproni, Frabotta, Leonetti, Luzi, Malerba, Pagliarani, Porta, Rosselli, Volponi, Zanzotto e altri. Da quel momento, la produzione si sviluppa soprattutto nel settore della letteratura, con testi e saggistica, e vede la nascita della prima collana, La scrittura e la storia, promossa da Romano Luperini.

piero manni editore

Nel 1997 nasce la Piero Manni Srl, che ha come attività prevalente la produzione editoriale, accanto alla quale, col tempo, si affiancano progetti
culturali e di formazione in collaborazione con enti locali e nazionali. Oggi, la Piero Manni Srl ha al suo interno la Manni Formazione, un settore interamente dedicato alla formazione professionale sul territorio.

Con il passare del tempo il campo di attività si allarga e ai titoli di letteratura si aggiungono quelli di sociologia, filosofia, antropologia, teatro e cinema, con un’attenzione particolare al dibattito sui grandi temi di politica nazionale e
internazionale. La produzione è di circa 50 volumi l’anno, oltre i fascicoli della rivista, e da una decina di anni alcuni testi sono reperibili anche in formato digitale e come audiolibri. A maggio del 2022, l’Archivio e la Biblioteca Piero Manni e Anna Grazia D’Oria e della casa editrice Manni hanno ricevuto la dichiarazione del Ministero della Cultura di interesse storico particolarmente
importante.

Un’attività di famiglia

L’eredità di Piero Manni, scomparso nel 2020, è stata interamente raccolta
dalle figlie Grazia e Agnese, rispettivamente direttrice amministrativa e direttrice commerciale, al cui fianco c’è la madre, con il ruolo di amministratrice unica e direttrice editoriale. Completa il gruppo Giancarlo
Greco, responsabile della promozione.

Molto particolare a scelta del logo della casa editrice, ispirato dalla leggenda secondo la quale a Porto Badisco, poco a sud di Otranto, ci sia stato il primo
approdo adriatico di Enea. Qui si trova la Grotta dei Cervi, una sorta di Cappella Sistina del Neolitico abitata dai protosalentini ben quattromila anni. Tra le raffigurazioni, delle quali la grotta è molto ricca, compare ripetutamente una sorta di croce greca con un vuoto all’incrocio dei bracci: secondo un’interpretazione corrente rappresenta quattro persone sedute
a conversare intorno al fuoco. “Spingendoci con l’immaginazione oltre il lecito dell’ipotesi scientifica, possiamo fantasticare di cacciatori che enfatizzano le proprie imprese venatorie”, si legge nella descrizione riportata sul sito della Piero Manni Srl. Così, quella figura è diventata il logo della casa editrice perché rappresenta la conversazione, la comunicazione, le storie da raccontare.

«Ancora oggi il settore attende un progetto organico che possa sostenerlo»

Per la famiglia e i collaboratori di Piero Manni, impegnato nella politica fin dagli anni Sessanta e dal 2005 consigliere regionale per Rifondazione comunista, rimane il rimpianto per una proposta di legge regionale sul
rilancio del settore mai andata in porto. Nel 2009, Manni, promotore di quel progetto, dichiarava che l’approvazione sembrava ormai imminente, ma così non è stato e quella proposta è rimasta lettera morta. “Ci credeva moltissimo
– ricorda Agnese Manni -, e ancora oggi il settore avrebbe davvero bisogno di un progetto organico che possa sostenerlo”.

di Francesca Mandese

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