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Daniele Del Genio: per le aziende pugliesi un periodo di grandi opportunità da non perdere

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daniele del genio cna

«I bandi della Regione sono un cannone finanziario che può trasformare ulteriormente la nostra economia, ma lavoriamo anche sul fronte degli eventi e della internazionalizzazione delle nostre imprese»: parola di Daniele Del Genio, presidente regionale della Cna.

È un periodo di grandi problematiche ma anche di grandi opportunità. Ne è fermamente convinto Daniele Del Genio, presidente regionale della Cna. «Le minacce più grosse sono rappresentate dalla demografia e dall’emigrazione dei nostri giovani. Calano le nascite e si spopolano le città, e il saldo negativo inizia a diventare preoccupante. Le partenze dei giovani riducono le capacità di innovare e portare novità nel tessuto imprenditoriale e nell’economia, visto che buona parte dei ragazzi va via a studiare o per lavorare e spesso resta lontana. Sono problemi di carattere strutturale, che però nel nostro territorio
preoccupano un po’ di più».

Quali sono le note positive invece?

Intanto che grazie agli interventi degli anni passati e alla nostra cultura e carattere abbiamo attratto un turismo di diverse fasce, ma soprattutto quello di fascia medio alta che sta portando un contributo importante all’economia
turistica, all’artigianato, all’enogastronomia. L’attenzione che si è riversata
sulla nostra regione è positiva anche per gli affari di altri settori, perché tutte le aziende godono della riconoscibilità del brand Puglia. Alcuni settori come l’aerospazio e la meccanica stanno trainando davvero molto bene, anche se le aziende più piccole soffrono la complessità dei mercati, che si sono evoluti, si sono globalizzati e richiedono competenze specialistiche che spesso non si trovano o che le aziende più piccole non riescono ad attrarre o formare.

C’è molta attesa per i nuovi bandi regionali…

Questa è una sfida e un’opportunità, perché ci sono fondi che non abbiamo mai avuto a disposizione, come i fondi strutturali che la nostra regione continua ad ottenere anche grazie alla buona capacità di spesa degli anni passati. Il nuovo budget è di cinque milioni di euro: un cannone finanziario che, se ben utilizzato, potrà produrre digitalizzazione, crescita, trasformazione che il mercato richiede a gran voce. Sono procedimenti complessi e come Cna ci stiamo impegnando non solo nella definizione delle strategie della Regione Puglia e per aiutare artigiani e piccole imprese ad avvicinarsi a queste opportunità di leve finanziarie che sono diventati indispensabili per fare investimenti produttivi.

daniele del genio

Lei opera nel campo della moda, che in questi ultimi anni ha scoperto la Puglia. Cosa ne pensa?

Anche questa è una grande occasione. E abbiamo un futuro immediato
estremamente ricco di eventi. Con Regione Puglia abbiamo fatto un accordo, si è trovato un modus operandi estremamente funzionale agli interessi in gioco delle aziende e degli artigiani, per mettere a terra eventi di grande profilo. Chicago è un esempio di questa relazione generativa: ci siamo andati in occasione del Columbus Day, la giornata dell’orgoglio italiano in America. Siamo stati protagonisti in due modi: portando il settore del wedding, quindi la Puglia come destinazione per i matrimoni, e poi accompagnando dieci imprese di cinque settori che producono prodotti di alta manifattura, innovativi e di design. Si tratta di sei aziende del distretto abbigliamento tessile calzaturiero, una azienda di luminarie, due di ceramiche, una azienda di cartapesta, provenienti da tutta la Puglia.

A novembre invece si terrà in Puglia la settimana della moda, un evento diffuso sul territorio, che si svolgerà tra Bari, Martina, Conversano e Lecce. Una settimana che servirà a presentare abiti da donna, uomo, sposa e cerimonia bimbo, gioielli delle aziende locali. Il discorso è questo: vengono in Puglia D&G e Dior, e va benissimo, ma ci sono anche le nostre aziende da mettere in vetrina e in contatto con buyer, influencer e giornalisti esteri. E si tratta di aziende che poi redistribuiscono la ricchezza che producono sul territorio e non altrove».

 

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