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Ecco gli obiettivi del Primitivo di Manduria per Novella Pastorelli

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primitivo di manduria novella pastorelli

La presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria, Novella Pastorelli, traccia le linee guida del suo mandato

Promozione, tutela del marchio, valorizzazione del territorio, sinergia con tutti gli attori e i produttori del Primitivo di Manduria. Tutti obiettivi ai quali sta lavorando con entusiasmo il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria e il suo presidente, Novella Pastorelli, avvocato e vicepresidente di Cantine Due Palme. A più di un anno e mezzo dal suo insediamento Pastorelli in questa intervista traccia un primo bilancio e sottolinea l’importanza di guardare la complessità delle terre del Primitivo di Manduria come un micro continente dalle mille sfaccettature, dove la sinergia e il coinvolgimento delle diverse parti è la strategia vincente.

Che bilancio può tracciare fin qui?

Più che positivo. Ho riscontrato una partecipazione massima da parte di tutti i nostri consorziati. Siamo una squadra affiatata che lavora con spirito sinergico e per il raggiungimento del bene comune. Abbiamo dimostrato che il coinvolgimento di tutti gli attori parte del sistema vini Puglia, dai produttori alle associazioni, risulta vincente, Radici Virtuose ne è la prova, un progetto impegnativo focalizzato sulla rigenerazione e riqualificazione economica, sociale e ambientale del territorio jonico-salentino colpito da Xylella Fastidiosa. Un programma interamente finanziato dal MASAF e promosso dal Dajs. Un progetto virtuoso appunto perché vede per la prima volta la cooperazione dei tre più grandi Consorzi di Tutela salentini uniti: Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria Dop, Consorzio di Tutela del Salice Salentino Dop, Consorzio di Tutela della DOC Brindisi ed il Consorzio IGP Olio di Puglia.

A proposito di Radici Virtuose, quali sono stati gli obiettivi raggiunti e il messaggio che avete voluto condividere nelle prime azioni del progetto?

Gli obiettivi che ci eravamo fissati pian piano si stanno raggiungendo. Le azioni del progetto sono rivolte a promuovere la DOP a livello nazionale ed internazionale, a mostrare il connubio tra luogo ed il prodotto principe legato a quel territorio, come nel caso del nostro Primitivo di Manduria e a raccontare la storia e le bellezze naturali attraverso attività di incoming, l’enoturismo e campagne pubblicitarie. Prima del Vinitaly, siamo stati anche impegnati con massicce attività in Germania: a Monaco di Baviera e a Düsseldorf con masterclass, degustazioni e momenti di approfondimento. Occasioni importanti per rinforzare all’estero sempre più il posizionamento del Primitivo di Manduria al vertice della piramide qualitativa del vino italiano, ponendo nel contempo le basi per una gestione sempre più qualitativa della produzione. Seguiranno altre tappe all’estero, ancora Germania che è il nostro mercato principale, poi Danimarca e Polonia. Saremo quindi impegnati con Radici Virtuose nei prossimi anni in attività di valorizzazione internazionale per trainare la nostra DOP e far conoscere la sua distintività. Tutto questo grazie a una intesa e coordinata collaborazione tra noi e le nostre aziende. Promozione sui mercati, d’Italia e del mondo, e tutela dei marchi, sono fondamentali per la crescita del nostro vino e sono ormai i due ambiti di intervento più consistenti per il nostro Consorzio.

consorzio primitivo di manduria

A proposito di promozione, come è andato il Vinitaly per il Primitivo di Manduria?

La partecipazione del nostro Consorzio è stata senza dubbio un’esperienza entusiasmante e proficua. È stato un Vinitaly positivo con tanti stranieri, non a caso infatti l’export vale il 70%. Attraverso la presentazione delle nostre etichette, il Consorzio alla fiera veronese ha saputo valorizzare al meglio la propria identità e promuovere il Primitivo di Manduria sul palcoscenico internazionale. La rassegna Vinitaly si conferma, ancora una volta, come un appuntamento imperdibile per gli operatori del settore e un’occasione straordinaria per far conoscere e apprezzare i tesori enologici italiani, come il nostro Primitivo di Manduria, ad un pubblico sempre più vasto ed esigente. L’impegno costante nella ricerca, nell’innovazione e nella promozione del territorio, unito alla qualità delle etichette presentate, rende il Primitivo di Manduria un ambasciatore d’eccezione del patrimonio enologico italiano nel mondo.

Alcune bottiglie presentate al Vinitaly avevano le fascette di Stato…

Si è stato il primo Vinitaly con la “fascetta di Stato” apposta sulle bottiglie di Primitivo di Manduria, una garanzia assoluta per il consumatore finale. Dal primo gennaio 2023 i vini Primitivo di Manduria DOC e Primitivo di Manduria DOC Riserva, per essere immessi in commercio, ne devono essere muniti. Come sappiamo l’obbligo delle fascette di Stato è obbligatorio solo per la Docg mentre è facoltativo per la Doc. Un percorso già avviato che ha riguardato il terzo fratello del Manduria Dop, il Docg dolce naturale, quindi, ora tutte le tipologie del Primitivo di Manduria sono sigillate dal contrassegno. Abbiamo dato così dignità al vino soprattutto all’estero in quei mercati dove spesso siamo colpiti da contraffazione. La scelta operata dal Consiglio di Amministrazione all’unanimità è un passaggio importante e completa un percorso che consentirà di tracciare tutte le fasi della vita delle nostre produzioni. Del resto, la continua crescita della produzione di bottiglie di Primitivo di Manduria se da un lato rappresenta un successo che premia il lavoro delle nostre aziende vitivinicole, al contempo espone la denominazione alla emulazione del marchio da parte di contraffattori nazionali ed internazionali con conseguente danno economico e d’immagine per il Consorzio di tutela, per le nostre aziende e per i consumatori finali.

Tutti pazzi per il Primitivo di Manduria: come spiega questo successo?

La sua biodiversità, il suo microclima, il suolo. Un vero e proprio continente con tante sfaccettature dalla terra al mare, che i nostri produttori traducono in un bicchiere cercando di comunicare questa complessità attraverso il vino. E poi lo straordinario lavoro dei nostri viticoltori impegnati nella produzione di uve eccellenti, poi sapientemente trasformate ed imbottigliate dalle nostre aziende. Sono loro gli attori fondamentali che continuano ad alzare l’asticella sempre più in alto e produrre dei vini di qualità.

Qual è lo stato di salute delle vostre aziende?

Le aziende del Primitivo di Manduria sono tendenzialmente in salute. Ne
nascono nuove, di dimensioni diverse, sempre più improntate alla riflessione
sulla sostenibilità ambientale. È un orgoglio per me vedere ormai zone e contrade popolate di piccole cantine, in cui famiglie di viticoltori da generazioni hanno fatto finalmente il passo di produrre. Mi sembra di essere finalmente in una zona che prende consapevolezza, respiro l’aria di grandi regioni vitate internazionali. La sostenibilità, per essere un valore reale, deve essere prima di tutta una filosofia del modus operandi, ma poi deve anche essere certificata, per poter essere raccontata. E se questo è complesso per una singola azienda, lo è ancora di più per un territorio. Soprattutto se è uno dei più importanti d’Italia. Stiamo partecipando ad un finanziamento per formare i viticoltori e le aziende aderenti al nostro Consorzio sullo standard certificabile “Equalitas Vino sostenibile” che punta sulla sostenibilità del vino per dare maggior risalto ai prodotti DOP come buone pratiche agricole e di lavorazione che consentano di raggiungere una sostenibilità socio ambientale, focalizzando l’attenzione su coltivazione, trasformazione e imbottigliamento. Importante poi per noi la sostenibilità economica, sociale e aziendale.

Vogliamo dare uno strumento affinché tutte le nostre cantine possano applicare pratiche sostenibili e possano svolgere iniziative proattive per rendere il territorio sempre più responsabile e sostenibile: il miglioramento della sicurezza igienico-sanitaria e della qualità delle produzioni; la tutela dell’ambiente; l’innalzamento del livello di sicurezza e della professionalità degli operatori. Produrre in modo sostenibile è sicuramente scritto nel futuro del vino. A pretenderlo sono le emergenze del Pianeta, ma anche e soprattutto la natura stessa del vino, non più alimento ma bevanda che si consuma per piacere, un piacere che deve essere a tutto tondo. Vino prodotto nel rispetto dell’ambiente e dei paesaggi, dell’etica sociale, facendo quadrare – proprio grazie ai primi due requisiti – anche il terzo pilastro della sostenibilità, quello economico. Un percorso che ci permetterà di preservare la comunità che ci circonda, cercando di lasciare un mondo migliore di quello che abbiamo trovato. Dobbiamo fare in modo che in futuro si possa dire che siamo un
intero territorio sostenibile, questa è la nostra sfida.

consorzio primitivo di manduria

Si punta molto sull’enoturismo, che oggi si declina in wine experience. In che modo il Consorzio vuole potenziare questo settore?

L’enoturismo per tutti noi produttori e consorziati rappresenta uno strumento di crescita importante, sia dal punto di vista aziendale che dal punto di vista territoriale. E lo sanno benissimo le cantine che si stanno organizzando con strutture ricettive e un’offerta enoturistica che non si limita solo alla semplice degustazione ma va ben oltre, includendo l’arte, la musica, la cultura in generale. Con il wine tourism, ogni produttore si fa promotore del territorio generando un circolo virtuoso di sviluppo ed economia. Il Consorzio sta inaugurando una serie di iniziative a tal proposito insieme alle strutture ricettive e alle cantine. Il progetto si chiama Primitivo di Manduria Wine
experience, un progetto che vuole incrementare l’enoturismo nella nostra
reale di produzione di produzione e che partirà a breve.

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