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Alessandra Quarta Conte: il coraggio di osare

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alessandra quarta conte

L’avvocato leccese Alessandra Quarta Conte è uscita dalla sua comfort zone e allo studio di famiglia ha preferito Dubai, dove supporta le imprese che vogliono operare negli Emirati. E ora anche medici e infermieri interessati a trasferirsi nell’Emirato

Alessandra Quarta Conte è un avvocato leccese che vive a Dubai, dove ha costituito la sua società di consulenza legale e fiscale che si occupa di internazionalizzazione d’impresa e fiscalità internazionale. Supporta gli imprenditori ad individuare la struttura giuridica più adatta alle loro esigenze. La forza della “AQC Consulting” sta nel saper accompagnare l’imprenditore in questo processo passo dopo passo. Ed infatti, dopo aver costituito il loro nuovo ente giuridico negli emirati, Conte e il suo staff si occupano di far ottenere all’imprenditore il visto da residente, aprirgli il conto corrente personale e societario, gestire tutta la parte contabile in conformità con le leggi fiscali emiratine ed italiane, iscriverlo all’Aire in caso di trasferimento e fornirgli assistenza legale nel caso decidesse di effettuare un investimento immobiliare. Un altro servizio che rappresenta il core business della AQC Consulting è supportare i medici che vogliono operare nelle strutture sanitarie degli Emirati a far loro ottenere il rilascio della relativa licenza medica ed inserirli nelle cliniche.

A che ora inizia a lavorare?

Alle 6:30/7:00 del mattino. Inizio la mia giornata con un caffè, un allenamento di workout e qualche capitolo dell’ultimo libro acquistato in tema di marketing o leadership. Per me la mattina è il momento migliore per acquisire nuove conoscenze perché la concentrazione è massima.

A che ora stacca?

Non c’è un orario in cui si timbra il cartellino né in entrata né in uscita. Come normalmente accade per qualsiasi libero professionista, non ci sono orari di lavoro, e soprattutto nel mio caso, perché lavoro anche con altri paesi che hanno fusorari diversi. In sostanza, stacco di lavorare solo quando il corpo mi chiede riposo ed è arrivato al limite. Cerco, inoltre, di essere sempre disponibile per i clienti presenti e futuri. Insomma, è una palestra e una sfida continua.

Meglio un master o l’esperienza sul campo?

Entrambi. Lo studio è importante al pari della pratica. Un professionista, che si possa definire tale, non può prescindere né da un aggiornamento continuo e costante né dall’esperienza sul campo con la burocrazia e i clienti. Durante il mio percorso di studi ho sempre studiato tanto e con tanta dedizione: dal liceo classico, per passare alla facoltà di Giurisprudenza sino all’esame di avvocato e il concorso in magistratura. Tuttavia, la mia crescita, prima personale e poi professionale, è avvenuta attraverso il confronto, e talvolta lo scontro, con il mondo del lavoro, e quello di Dubai è spietato più di qualunque altro. La competizione sfrenata presente in questa città è stata la chiave della mia scelta professionale. Durante la fase di gavetta ho collaborato con una serie di professionisti, che nel bene e nel male hanno contribuito alla mia formazione. In quel periodo ho imparato di più che in qualsiasi altro percorso accademico.

Con che stile dirige il suo studio professionale?

Con il cuore e la dedizione. Cerco di creare una relazione empatica con i clienti affinché pongano fiducia innanzitutto nella mia persona e poi, soprattutto, nelle mie capacità professionali.

Qual è il suo motto?

Come dice il Ruler di Dubai Sheik Mohammed bin Rashid Al Maktoum “Nothing is impossible”. Bisogna sempre credere in quello che si fa. Metterci la passione e porsi sempre dei nuovi obiettivi per migliorarsi. Nel mio lavoro, così come anche nella mia vita privata, ciò che più mi preme è avere sempre la lucidità, ossia la capacità di capire cosa può essere migliorato. Mi reputo ancora in una fase di costruzione del mio percorso lavorativo. Pertanto, porre delle basi solide sui cui costruire tutto il resto è l’obiettivo che mi pongo giorno dopo giorno. L’aspetto economico è una naturale conseguenza

Qual è la parola in cui più si identifica?

Determinatezza. Nel momento in cui mi prefiggo un obiettivo penso e agisco in modo da raggiungerlo. Sempre. Credo molto nella “legge di attrazione” secondo cui siamo quello che pensiamo e quello che pensiamo si trasforma in azione, generando i risultati voluti.

In cosa pensa di essere stata innovativa?

Sono uscita dalla comfort zone di un percorso professionale che molti ritenevano scontato. Nello studio legale di famiglia, più che ben avviato, non sarei riuscita ad esprimermi. Cercavo nuovi stimoli all’interno del mio settore lavorativo, ma non riuscivo a trovarne per quanto mi guardassi intorno e facessi nuove esperienze. Poi ho fatto un viaggio di piacere a Dubai e da quel momento la mia vita è cambiata. Quando, scesa dall’aereo Emirates, ho messo per la prima volta piede in quella città non sapevo nello specifico cosa avrei fatto, ma ero certa che quella era la mia nuova vita e la mia seconda casa. La mia figura professionale ha preso forma nel tempo. Si può dire che l’ho disegnata da sola, così come la volevo io.

alessandra quaranta conte

Quando ha capito che il suo studio si stava affermando?

C’è ancora tanto da fare. Tuttavia, quando sono iniziate ad arrivare le prime richieste di interviste per le testate locali e regionali, improvvisamente mi ero resa conto che qualcosa stava succedendo: il mio coraggio di osare iniziava ad essere ricompensato. È stato un continuo crescendo.

Ha letto libri di management? Quali consiglierebbe di leggere?

Ho letto libri di leadership, mindset e marketing, ma i nomi li tengo gelosamente custoditi.

La chiave del suo successo?

Non credo di averlo ancora veramente raggiunto. D’altronde sono solo all’inizio, la strada è ancora tutta in salita.

Ha mai fallito un obiettivo? Cosa le ha insegnato il fallimento?

Non ho superato il concorso di magistratura al primo tentativo. Quando ho ricevuto la notizia ero già a Dubai da qualche mese e in quel momento ho pensato che la mia vita fosse arrivata dinanzi ad un bivio: rientrare in Italia e continuare a studiare per il prossimo concorso oppure trasferirmi definitivamente a Dubai e iniziare un nuovo percorso. Quale sia stata la mia scelta è facilmente intuibile.

Di chi si fida, a chi chiede consigli?

Poche persone che posso contare sulle dita di una mano e che negli anni hanno dimostrato di essere sempre al mio fianco nonostante la distanza.

«La mia figura professionale ha preso forma nel tempo. Si può dire che l’ho disegnata da sola, così come la volevo»

Qual è la parte più difficile del suo lavoro?

Non dover deludere le aspettative dei clienti e fare in modo che rimangano sempre soddisfatti. La gente affida nelle mie mani i propri sogni e io ho il dovere morale e professionale di realizzarli fornendogli il mio migliore supporto professionale possibile.

Fa bene un suo dipendente/collaboratore a non essere d’accordo con lei?

Cerco di circondarmi di collaboratori più bravi di me. Spesso sono io che imparo da loro. Solo così posso garantire un alto livello di servizi.

Come usa il web e i social per far crescere la sua popolarità?

Condivido le mie conoscenze e le mie esperienze. Cerco di trasmettere fiducia e professionalità attraverso i miei post. I social sono un’arma potentissima e se maneggiati nel giusto modo posso essere un ottimo biglietto da visita per farsi conoscere. Ad ogni modo, pur essendo nell’era del Web le armi più potenti per acquisire nuovi clienti rimangono il passaparola ed le relazioni.

Com’è cambiato, negli ultimi 10 anni, il settore in cui opera? E secondo lei cosa potrebbe cambiare ancora?

Dubai è una realtà, più che una città, in continua evoluzione ed espansione. Il cambiamento è rapido e veloce e come tale imprevedibile. Ciò che è certo che la leader indiscussa del Medio Oriente, capitale del business e degli investimenti. Una primazia che manterrà per molti e molti anni vista la sua capacità di essere sempre un passo avanti al resto del mondo.

In cosa vuole ancora migliorare?

Nell’organizzazione e crescita aziendale.

Qual è il suo sogno nel cassetto?

Far crescere la mia azienda tanto da farla camminare da sola con le proprie gambe.

I suoi figli porteranno avanti la sua attività?

Spero seguano le loro inclinazioni naturali e non si sentano mai condizionati o pressati in alcun modo nel dover soddisfare le aspettative altrui, tra cui le mie. Magari sceglieranno di continuare il mio percorso o magari mi stupiranno facendo qualcos’altro di meraviglioso.

Dia un consiglio a un giovane che intende svolgere la sua professione.

Osservate e imparate sempre dai migliori. Sperimentate sino ad individuare il vostro modo di svolgere la professione. Ma soprattutto, non risparmiatevi mai e abbiate sempre il coraggio di osare, avendo sempre chiari i vostri obiettivi e mantenendo saldi i vostri valori.

Intervista a cura di Ilaria Mollica

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