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GAME CHANGERS – NICO COLAPRICO

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Pagine Si

Comunicazione, online e marketing con Nico Colaprico di Pagine Si.

Pagine Sì! È una Human Digital Company, 100% italiana. Al servizio delle PMI dal 1996, quando la pubblicità utilizzava media e canali più tradizionali. È al loro fianco oggi, con soluzioni di Comunicazione e Marketing Digitale con un’offerta che è tra le più vaste del mercato. E lo sarà domani, indipendentemente dalle tecnologie del futuro. Perché la Comunicazione avrà sempre a che fare con «le Persone».

Ultimo fatturato: 24 Milioni – Dipendenti: 47

“Abbiamo iniziato a parlare di educazione digitale. Non voglio solo erogare servizi ma instaurare relazioni solide, partnership con i nostri clienti”

A che ora inizia a lavorare?

Generalmente alle 8:30.

A che ora stacca?

Solitamente mi impongo di staccare e lo faccio alle 19:30. C’è da dire che mi diverto così tanto che spesso mi ritrovo a guardare sorpreso l’orologio e a pensare che il tempo sia volato.

Meglio un master o l’esperienza sul campo?

Penso che la scuola migliore sia la strada, l’esperienza sul campo. Tuttavia ritengo che la formazione debba essere costante e finalizzata a migliorarsi giorno dopo giorno in maniera pratica, trasformando le nozioni in competenze professionali.

Con che stile dirige la sua azienda?

Applicando i principi della leadership empatica, cercando di ascoltare e comprendere al meglio i bisogni, le prospettive e le emozioni dei miei colleghi. Chiaramente mi è possibile operare in questo modo solo perché questi valori, insieme all’eticità, sono i principi su cui si basa tutta l’azienda che ho il piacere di rappresentare nel territorio pugliese.

Qual è il suo motto?

Insieme si cresce prima, insieme si cresce meglio. Siamo una Human Digital Company. Usiamo la tecnologia ma lo facciamo valorizzando le persone. Sappiamo che la somma dei talenti individuali si commuta in moltiplicazione quando questi convergono su un obiettivo comune e cooperano per ottenerlo. Ogni giorno dialoghiamo per crescere, perché ogni ostacolo deve rappresentare sempre una nuova opportunità.

Qual è la parola in cui più si identifica?

Affidabilità. Sia i miei collaboratori che i miei clienti sanno che possono contare su di me, sempre.

sauro pellerucci Pagine Si                                             Sauro Pellerucci, Presidente del CdA di Pagine Si SpaIn cosa pensa di essere stato innovativo?

Nel modificare l’approccio con il mercato, abbiamo smesso di parlare di vendita e abbiamo iniziato a parlare di educazione digitale. Non vogliamo solo erogare servizi, ma instaurare relazioni solide, partnership con i nostri clienti, insegnando loro a muoversi nel panorama digitale anche in autonomia. I progetti vincenti sono solo quelli in cui si lavora in simbiosi, perché solo lavorando si può comprendere al meglio la bontà dell’erogazione di un servizio. Per far questo però, siamo stati costretti a scardinare le regole del gioco. Solitamente nel nostro settore il successo nel breve termine dal punto di vista commerciale si ottiene “comprando” i venditori dalla concorrenza, per fare il cosiddetto travaso del portafoglio clienti. Noi, con tanta pazienza, abbiamo invece avviato un processo in cui abbiamo messo le persone al centro del nostro progetto. Selezionando ragazzi giovani, gente per bene, con la passione per il marketing digitale, ai quali insegniamo a muoversi al meglio all’interno di un mercato con ampissime potenzialità, aiutandoli a sviluppare quella professionalità necessaria per poter raggiungere l’indipendenza sociale ed economica.

Quando ha capito che la sua idea stava funzionando?

Quando ho visto crescere, dal punto di vista personale e professionale, tutte le persone che mi hanno dato fiducia. Il fatturato e la crescita economica di ognuno di loro è stata solo una conseguenza.

Ha letto libri di management? Quali consiglierebbe?

Tantissimi libri sull’auto-motivazione, sulla leadership e sulla gestione delle emozioni. Il libro che consiglio a tutti di leggere è “L’arte della guerra” di Sun Tzu, si tratta di un compendio i cui consigli, partendo dalla strategia militare, si possono applicare a molti aspetti della vita e del business.

La chiave del suo successo?

Le magnifiche persone di cui sono riuscito a circondarmi.

Ha mai fallito un obiettivo (o chiuso un’azienda)? Cosa le ha insegnato il fallimento?

Certo che si, seppur possa sembrare banale dirlo, ma il fallimento è parte integrante del successo. Questo chiaramente è valido solo se si ha la forza, e direi anche il coraggio, di fermarsi, analizzarsi e imparare dai propri errori.

Di chi si fida, a chi chiede consigli?

Tendenzialmente sono una persona che si fida e sono circondato, nella vita e nel business, da persone di grande valore. In base al tipo di consiglio di cui ho bisogno trovo sempre qualcuno a darmi supporto. Diciamo che ho sempre seguito il principio dell’ama i tuoi cari ma scegli i tuoi pari.

Qual è la parte più difficile del suo lavoro?

La gestione di un gruppo di lavoro eterogeneo, una famiglia in cui tutti i figli non sono uguali e devi capire come approcciarti con ognuno di loro per poterne tirare fuori il me- glio. Dopo tutto però, anche se è la più difficile, è la parte più bella, perché mi porta a conoscerli tutti a fondo.

Quanto contano i mercati internazionali per la sua azienda? Come si occupa dell’export?

Per il momento l’export è un’opportunità solo per i nostri clienti, nel senso che li aiutiamo a posizionarsi nei paesi di loro interesse sfruttando la partnership che abbiamo con la piattaforma B2B numero uno al mondo.

Fa bene un suo dipendente a non essere d’accordo con lei?

Assolutamente si, solo mostrandomi il suo disaccordo può darmi la possibilità di spiegargli un punto di vista differente dal suo. Come in tutte le relazioni i “non detti” diventano pietre e le pietre a lungo andare diventano muri difficili da scalare o da abbattere.

La sua azienda supporta la comunità locale? Come?

Sviluppando il territorio dal punto di vista digitale e creando opportunità professionali per chi ha voglia di mettersi in gioco.

Ha mai diversificato gli investimenti puntando su altri settori economici?

Per adesso ancora no, sono concentrato al 100% in quello che faccio.

Pagine Si

                                                                       Sede centrale di Pagine Si Spa, a Terni

Come usa il web e i social per far crescere la sua azienda?

Io credo molto in quello che suggerisco di fare ai miei clienti e da sempre lo faccio in prima persona. Curare al meglio la propria identità e reputazione digitale è fondamentale in un’era in cui il passaparola viaggia in rete. Social, sito, blog, posizionamento sui motori di ricerca sono servizi fondamentali per essere trovati e scelti dal proprio target di riferimento.

Com’è cambiato il settore in cui opera?

Oggi c’è più consapevolezza dell’importanza del digitale. Si è capito con forza che non è più una mera vetrina di visibilità ma è diventato uno strumento di lavoro indispensabile. Il cambiamento sarà costante perché cambierà il nostro interlocutore e cambieranno le piattaforme più utilizzate. Le nuove generazioni sono native digitali e nel nostro settore rimarrà in piedi solo chi saprà cambiare continuamente l’approccio con il mercato.

Cosa migliorerebbe della sua azienda?

Negli ultimi anni i miglioramenti sono stati tantissimi ed evidenti e sono convinto che il processo di evoluzione sarà costante nel tempo. Ho la fortuna di rappresentare in Puglia una Spa che dal 1996 ha tracciato la rotta ed è riuscita a seguirla sempre, anche durante la burrasca, con eticità e buon senso.

Qual è il suo sogno nel cassetto?

Più che sogni mi pongo obiettivi concreti. E il prossimo obiettivo è di poter riuscire ad incidere sempre di più anche a livello nazionale.

I suoi figli porteranno avanti l’azienda?

Mi sono ripromesso di dare ai miei figli tutto il supporto necessario per far si che possano formarsi e inseguire i propri sogni senza condizionarli. Indipendentemente dal settore in cui decideranno di operare sarò felice se si sentiranno realizzati

Ha mai investito in una startup creata da giovani imprendi- tori? Lo farebbe? A quali condizioni?

Non l’ho ancora fatto, e lo farei solo se guardando negli occhi un giovane imprenditore riuscissi a leggere in maniera chiara il suo perché.

Dia un consiglio a un giovane che decide di avviare una sua azienda.

Il mio consiglio è quello di avere un grosso perché, circondarsi delle persone giuste, non complementari ma giuste, che abbiamo la stesa visione. E poi non avere fretta, di lavorare senza sosta ma senza fretta. Di essere un pò come il Bambù cinese. Il Bambù cinese cresce in questo modo: dopo aver piantato il seme, passa- no circa cinque anni senza che si veda granchè, se non un pic- colo germoglio. Tutta la sua crescita avviene sotto terra: si sta costruendo una complessa struttura di radici che si estende ver- ticalmente e orizzontalmente nel terreno. Poi alla fine del quinto anno, il bambù inizia a crescere velocemente, sino ad arrivare a 25 metri di altezza.

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