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GAME CHANGERS – DONATO NOTARANGELO

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Donato Notarangelo

Raccolta e Rigenerazione di oli esausti con Donato Notarangelo di Greenoil.

La GreenOil è una giovane società fondata nel 2021, attiva nel settore della gestione rifiuti, proprietaria di un impianto a Putignano per il trattamento di 50 mila tonnellate annue di olii vegetali esausti. GreenOil si occupa della raccolta, del trasporto e della rigenerazione degli olii vegetali esausti derivati da attività professionali e dalla raccolta differenziata, da destinare alla produzione di biocarburanti e bioliquidi. La Società è operativa a livello globale con clienti e fornitori presenti in tutto il mondo.

Fatturato 2022: 8,2 Milioni – Dipendenti: 6

“La fiducia, il rispetto e il confronto continuo sono i miei capisaldi”

A che ora inizia a lavorare?

Da quando sono diventato padre, per quanto mi è possibile, cerco di avere un equilibrio tra il ruolo di imprenditore e la mia vita familiare. Ho il privilegio di poter accompagnare i miei figli a scuola e per questo quando sono a casa difficilmente prendo appuntamenti prima delle 9.15.

A che ora stacca?

Generalmente intorno alle 19.30.

Meglio un master o l’esperienza sul campo?

Non li ritengo alternativi, anzi. Personalmente ho avuto la fortuna di poter svolgere un master post laurea e mi è stato molto d’aiuto soprattutto come forma mentis. Le prime esperienze lavorative sia a Milano che al rientro nell’azienda di famiglia, mi hanno invece aiutato molto nella crescita umana, nella gestione dello stress e nell’evoluzione delle competenze.

Con che stile dirige la sua azienda?

La fiducia, il rispetto ed il confronto continuo sono i miei capi- saldi.

Qual è il suo motto?

Non aspettare che le cose accadano, falle accadere.

Qual è la parola in cui più si identifica?

Equilibrato ed empatico.

In cosa pensa di essere stato innovativo?

L’innovazione ha diverse sfaccettature. Credo che la nostra sia stata quella di captare un’esigenza del mercato e trasformarla in un percorso imprenditoriale.

Quando ha capito che la sua idea imprenditoriale stava funzionando?

Lo capiremo tra una decina d’anni. Per il momento la crescita dei fatturati può essere l’unico indicatore di riferimento reale.

Ha letto libri di management? Quali consiglierebbe?

Non sono un appassionato di questo genere di letture. Preferisco leggere biografie di grandi personalità economiche e imprenditoriali dalle quali poter prendere qualche spunto.

La chiave del suo successo?

Il successo va costruito giorno dopo giorno con lavoro, passione, resilienza, ed un’ampia rete di relazioni fatta di persone positive e costruttive.

Ha mai fallito un obiettivo (o chiuso un’azienda)?
Cosa le ha insegnato il fallimento?

Non sempre le cose vanno come avevamo immaginato, programmato o sperato. Dai fallimenti ho imparato a “fare un passo alla volta” ed a ridurre il rischio d’impresa al minimo considerando ed analizzando tutti i risvolti prima di prendere una decisione.

Donato Notarangelo

Di chi si fida, a chi chiede consigli?

Mi fido di poche persone e tra queste al primo posto c’è la mia famiglia. Insieme ai miei soci sono le persone con le quali mi interfaccio di continuo. I consigli però sono sempre ben accetti, se costruttivi.

Qual è la parte più difficile del suo lavoro?

La gestione del tempo. Nell’equilibrio tra la frenesia dell’impresa e la vita privata ma anche nella capacità di adeguare l’azienda ai nuovi modelli ed agli sviluppi del mercato.

Quanto contano i mercati internazionali per la sua azienda? Come si occupa dell’export?

Ci affacciamo continuamente all’estero sia in acquisto che per la vendita del prodotto. Inoltre gli usi del prodotto derivante dalla rigenerazione degli oli vegetali esausti sono soggetti a quotazioni sui mercati internazionali, quindi direi che anche in termini di programmazione è molto influente.

Fa bene un suo dipendente a non essere d’accordo con lei?

Il confronto è sempre un momento di crescita.

La sua azienda supporta la comunità locale? Come?

Assolutamente si, ritengo che la crescita di un’azienda non possa prescindere dallo sviluppo del territorio che la circonda. Sosteniamo associazioni di promozione culturale, iniziative solidali per le comunità locali e società sportive che incentivano le attività giovanili. Per quanto possibile, cerchiamo di essere presenti.

Ha mai diversificato gli investimenti puntando su altri settori economici?

La diversificazione e la specializzazione delle aziende sono fattori molto importanti. La mia famiglia è partita da una società di servizi ambientali e dal mio ingresso in azienda ne abbiamo costituite altre due nel riciclo e nella rigenerazione. Abbiamo inoltre diversificato nel settore turistico, in quello immobiliare e più recentemente ancora nell’editoria.

Come usa il web e i social per far crescere la sua azienda?

Siamo ancora acerbi sotto questo punto di vista e per lo più i social li utilizziamo per fare sensibilizzazione ambientale sull’importanza del corretto recupero degli olii vegetali.

Com’è cambiato, negli ultimi 10 anni, il vostro settore?

Il nostro è un settore in evoluzione continua. In passato l’olio vegetale esausto rigenerato era utilizzato prevalentemente nel settore della cosmesi e per la produzione di saponi industriali, mentre negli ultimi anni la destinazione è cambiata radicalmente verso il biodiesel ed i biocarburanti. I prossimi 10 anni potranno essere fondamentali considerando che il tema della mobilità e della mobilità pesante saranno sempre più centrali per uno sviluppo sostenibile.

Cosa migliorerebbe della sua azienda?

La GreenOil è una società giovane e quindi cerchiamo di migliorarla giorno dopo giorno. La maggior presenza sul territorio e la comunicazione saranno i prossimi aspetti che sicuramente verranno intaccati.

Qual è il suo sogno nel cassetto?

Nel cassetto i sogni finiscono per essere dimenticati. I miei sogni sono tutti in bella vista sulla scrivania come obiettivi da raggiungere.

Donato Notarangelo

I suoi figli porteranno avanti l’azienda?

Ho due bambini di 2 e 4 anni ed ogni discorso ad oggi è prematuro, però se i miei figli vorranno dar seguito al mio lavoro dovrà essere solo perché lo vorranno. Ogni sacrificio che faccio, quello che sto costruendo, e tutto quello che farò è per il futuro dei miei figli. Ma lo faccio affinché loro possano avere la libertà di scegliere quello che li farà sentire felici e realizzati, non perché si sentano obbligati in qualche modo a dare un seguito all’azienda.

Ha mai investito in una startup creata da giovani imprenditori? Lo farebbe? A quali condizioni?

Al momento non ancora ma se dovesse presentarsi l’idea giusta, è una cosa che mi piacerebbe.

Dia un consiglio a un giovane che decide di avviare una sua azienda.

L’imprenditore affronta ogni giorno tantissime sfide e trova avanti a sé numerosi ostacoli. Solo se avrai la capacità di adattarti ed avrai il coraggio di andare avanti, riuscirai a fare impresa. E poi, non isolarti, costruisci relazioni e confrontati, anche con chi pensi non abbia nulla da dirti, perché in ogni esperienza potrai trovare un elemento utile per la tua crescita umana ed imprenditoriale.

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