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La ricerca della perfezione

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Titti Pastore

La sensazione che abbiamo avuto varcando il cancello di Tenuta Donna Lavinia è stata quella di entrare in una pluralità di profumi e superfici separate, ma collegate tra loro, che lentamente ci hanno condotto alla dimora storica. È un luogo che dona sensazioni di relax in cui insistono vegetazioni che creano scenari differenti mutando nel corso delle stagioni. Ecco un luogo in cui centinaia di coppie hanno coronato il loro sogno d’amore. La cura dei particolari, la selezione dei colori, l’evidente attenzione ad ogni singolo dettaglio, anche il più piccolo e impercettibile, fanno di questo luogo uno dei fiori all’occhiello del Wedding Made in Puglia.

Peppino Pastore con la figlia Titti

Del resto questa struttura è da sempre trend-setter del settore, e l’esperienza ormai trentennale consente di garantire alla clientela il matrimonio perfetto. A fondare Donna Lavinia è stato Peppino Pastore, che da giovanissimo partì per Milano. Come tanti emigrati dell’epoca, iniziò facendo il garzone in cucina e in sala cercando di carpire i segreti agli Chef e ai Maitre. Ben presto capì che la sua vita era la ristorazione. Tornato in Puglia, fece le sue prime esperienze e i suoi piccoli investimenti con le scarse possibilità economiche che aveva, ma pian piano riuscì a dar vita, con i propri figli, al suo sogno.

L’azienda, da sempre a conduzione familiare, continua la sua attività con Titti e Francesco, mantenendo ben saldi gli insegnamenti del papà.  

I giardini di Tenuta Donna Lavinia

Siete ormai un’icona del settore. Come riuscite ad essere sempre al passo coi tempi, qual è il vostro segreto? 

«Passione, dedizione, costanza con un pizzico di ‘pazzia’, Titti e Francesco si guardano e sorridono. Il nostro lavoro è il più bel del mestiere del mondo! Vivere quotidianamente con la gente, vivere con i loro sorrisi, gioire per aver soddisfatto i loro desideri ci mette allegria. Questa è la colonna sonora che ci guida a nuovi investimenti».

Insomma, amate rischiare…

«Ogni giorno va vissuto con una buona dose di rischio altrimenti non si potranno realizzare nuovi progetti. Tutto ciò che abbiamo costruito ha sempre subìto grande ammirazione sia da parte degli addetti ai lavori sia dei fruitori dei servizi». 

Guarda i suoi competitor? 

«A dire il vero, amo tutto ciò che crea bellezza ed emozioni. Spesso girando in lungo e in largo per l’Italia e non solo, colgo tutto ciò che mi fa stare bene. Il nostro cliente ha gli stessi bisogni! Il mio lavoro è proprio quello, rendere fattibile anche ciò che sembra irrealizzabile, ecco, questa sono io. La grande forza di volontà ti porta su strade non ancora percorse da altri ed è proprio questo il nostro successo» 

A che età è entrata in azienda?

«Molto presto, per volontà, non per obbligo. All’epoca frequentavo la scuola media e con mio fratello Francesco, già più grande, nel fine settimana andavamo ad aiutare papà e la mamma al ristorante di famiglia. Correvano gli anni ’80». 

Quante ore dedica al suo lavoro?

«A volte non sono le ore lavorate ma come si affrontano le ore di lavoro. Nella nostra azienda vige il sorriso e le giornate più dure devono e sono affrontate con determinazione, rigore ma anche un briciolo di leggerezza. Gestire l’azienda non è un gioco da ragazzi. Bisogna avere un’organico di risorse umane molto performanti per ottenere i migliori risultati».

Come organizzate lo staff?

«Ogni reparto ha il suo leader e ogni ledear gestisce le proprie risorse. Da diversi anni l’azienda si avvale della preziosa collaborazione di un mental coach che si occupa della formazione ed anche dei loro bisogni. Il grande gioco di squadra è un altro segreto dei nostri rosei risultati».

Come è cambiato il vostro settore?

«Il mondo del ricevimento è in continua evoluzione. Se una cosa funziona si può decidere di cavalcare l’onda e rimanere così come si è, o decidere di apportare cambiamenti, anche rischiosi, ma avendo così la possibilità di creare qualcosa di nuovo. Questo vale anche per la creazione dei piatti, con la scelta delle materie prime, l’accostamento degli ingredienti e dei colori che sono parte integrante del nostro lavoro».

Avete due sale ma vi ostinate ad ospitare un solo matrimonio per giorno. Perché?

«Perchè il nostro obiettivo non è fare numero ma progettare e realizzare il sogno di chi ci ha scelto. Eseguire un solo evento al giorno, dedicandosi pienamente ad una sola coppia di sposi, ci offre tantissime opportunità di tradurre in realtà i loro desideri, studiare, creare e rendere armoniose tutte le richieste dei protagonisti. Diversamente, si andrebbero a realizzare eventi standard con poche diversificazioni».

Cosa avete in serbo per il futuro? 

«Nuovi progetti legati all’ospitalità, sempre nell’ottica di voler migliorare il servizio offerto ai clienti. Ma per ora preferiamo non svelare altro».

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