![\"pantaleo](\"https:\/\/www.amazingpuglia.com\/wp-content\/uploads\/2023\/11\/DSC_8768-Corvino-1024x683.jpg\")
<\/p>\nVernole, 20 settembre 1987 ore 12.30. Piazza Vittorio \u00e8 sempre la stessa, calda il giusto nonostante sia arrivato da poco l\u2019autunno, sole che si riflette sui palazzi antichi e per questo si fatica a non avere la mano davanti agli occhi per
\nripararsi dalla luce. Eppure, i signori del paese sono sempre li, con l\u2019immancabile giacca e cravatta ma soprattutto con l\u2019immancabile vassoio dei dolci domenicali. Seduti al bar del paese davanti ad un bicchiere di Biancosarti e un rustico caldo diviso a met\u00e0. Tutto ci\u00f2 che oggi viene considerato l\u2019oro del Salento un tempo era la normalit\u00e0. Dal cibo alla vita lenta. Da quello che si riusciva a mettere in tavola sino ai vicoli bianchi in pietra leccese. Dalle \u201csagnencannulate\u201d al Barocco. Dalla pizzica al mare cristallino. All\u2019epoca nessuno sapeva di avere l\u2019oro nelle mani e mai nessuno
\npoteva immaginare che quasi trent\u2019anni dopo quella quotidianit\u00e0 e quelle \u201csagne\u201d sarebbero diventate una delle mete pi\u00f9 ambite al mondo.<\/p>\n
All\u2019epoca si parlava solo di come coltivare la terra, di calcio e di politica. E proprio quella domenica si respirava un\u2019aria particolare a Piazza Vittorio, Vernole, ore 12.30. L\u2019ex direttore sportivo della squadra locale, \u201clu Corvino\u201d figlio di questo paesino a due passi dall\u2019incantevole Grotta della Poesia, era pronto a fare il suo debutto come nuovo dirigente del Casarano del Cavalier Filograna, magnate nel settore calzature del basso Salento: Casarano-Ternana, prima giornata, campionato nazionale di serie C1. Ovviamente tutti erano attenti a seguire anche un altro campo situato un po’ pi\u00f9 a nord, Sambenedetto del Tronto, perch\u00e9 il nuovo Lecce targato Carletto Mazzone affrontava la Sambenedettese per la seconda giornata del Campionato di Serie B. Poche ore dopo, il gol di Nicola Corrente regal\u00f2 la vittoria all\u2019esordio in C1 a Pantaleo Corvino mentre \u201cer sor Carletto\u201d non and\u00f2 oltre lo zero a zero in terra marchigiana. La fotografia di quella domenica nel 1987 \u00e8 proprio questa qui. La storia di Pantaleo Corvino nel calcio che conta parte proprio da questa domenica e da questa fotografia. A distanza di quasi quarant\u2019anni da quella domenica il viaggio del Salento e quello di Corvino sono andati di pari passo. Ed \u00e8 difficile capire chi ha avuto un futuro migliore dell\u2019altro. L\u2019ex maresciallo dell\u2019aereonautica ha portato il Casarano al livello pi\u00f9 alto della sua storia, sfiorando la promozione in serie B e vincendo un titolo Berretti giovanile (vera passione di Corvino). L\u2019approdo al Lecce nell\u2019era Semeraro avviene nel 1998 dove in un mondo diverso da quello di oggi, senza YouTube e algoritmi, riesce scoprire talenti del calibro di Vucinic, Ledesma e Konan.<\/p>\n
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Parallelamente, se da un lato Semeraro e Corvino iniziavano a cambiare l\u2019U.S
\nLecce, dall\u2019altro la \u201csindaca\u201d Adriana Poli Bortone provava a cambiare le vesti della citt\u00e0 barocca con scelte difficili ma coraggiose ed il Salento inizia piano piano a farsi strada tra le mete turistiche italiane dell\u2019epoca. Oltre a Chevanton, l\u2019Italia iniziava a scoprire anche il Pasticciotto e il caff\u00e8 in ghiaccio con latte di Mandorla. Corvino intanto, tra plusvalenze e colpi di mercato, attira l\u2019attenzione della Fiorentina. La societ\u00e0 viola , presa dai Della Valle tra le ceneri del fallimento, decide di affidare a lui l\u2019area tecnica per provare a tornare grande. Ed \u00e8 qui che l\u2019uomo di Vernole compie un autentico capolavoro.<\/p>\n
Si ricorda di quel Mister Cesare Prandelli conosciuto al Lecce anni prima, lo mette in panchina. Con Prandelli e Corvino, il ciclo pi\u00f9 felice della gestione dei proprietari di Tod\u2019s, ha giocato due volte la Champions League, vincendo
\nad Anfield in casa degli attuali campioni d\u2019Europa e volando fuori negli ottavi
\ncontro il Bayern Monaco per un macroscopico errore di Ovrebo. Il tutto condito dai tanti milioni piovuti nelle casse viole grazie alle cessioni di campioni scoperti da Corvino, gente del calibro di Jovetic, Mutu, Gilardino, Osvaldo e Ljajic. Il rapporto Firenze \u00e8 forte quasi quanto quello con la Firenze del sud, Lecce. Infatti dopo una parentesi al Bologna, torna nella citt\u00e0 dei Medici per traghettare la Fiorentina sino all\u2019era del nuovo patron Rocco Commisso.<\/p>\n
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Il Salento nel frattempo ha preso volo, non solo grazie \u201callu sule lu mare e lujentu\u201d ma grazie anche al vino Negramaro e alla Band dei Negramaro, con la paradisiaca voce di Sangiorgi a fare da colonna sonora ai milioni di turisti che invadevano le strade del sud pi\u00f9 a sud ella Puglia. Nella terra tra Ionio e Adriatico, calcisticamente parlando \u00e8 successo di tutto in casa giallorossa. Poi, l\u2019era del presidente Sticchi Damiani ha messo le cose apposto. In pochi anni la scalata verso la A ed un idea di calcio auto sostenibile. Nel 2020 \u201cLu Corvino\u201d viene richiamato a casa sua. In due anni riporta il Lecce in Serie A, continua a scoprire talenti e fare plusvalenze. Morten Hjulmand, scoperto anni prima nei campi della serie B norvegese, viene venduto per venti milioni allo Sporting Lisbona in Portogallo. Nel Lecce in zona \u201cChampions\u201d in rampa di lancio oggi ci sono Krstovic, Almqvist e Baschirotto. Oltre a Banda e Ramadani. \u201cLi convinco a venire da noi facendoli vedere il mare del Salento\u201d ha dichiarato ultimamente.<\/p>\n
Lo scorso anno, con le sue idee ha formato una squadra primavere con molti stranieri, arrivati da ogni parte del globo. Ed ha rivinto lo scudetto. Come nel 2003. \u201cIl calcio di oggi \u00e8 multiculturale\u201d ha affermato Corvino. Gi\u00e0, multiculturale e multicolore come il Salento di oggi. Quel Salento da cui vengono da tutte le parti del mondo per poter assaggiare \u201cla Ciceri e tria\u201d e bere un calice di Primitivo. Fare una foto alla Basilica di Santa Croce o sul Santuario di Leuca davanti ai due mari. La storia parallela del Salento e di Corvino \u00e8 sostanzialmente la stessa. Si \u00e8 partiti da quella domenica di settembre tra l\u2019umilt\u00e0 e le piccole cose. Per tutti e due \u00e8 cambiato tutto e non \u00e8 cambiato niente. Corvino ha vinto e scoperto giovani. Sempre con il suo dialetto e le sue frasi prese dal popolo. Il Salento si \u00e8 fatto scoprire dal Mondo e ha mantenuto le sue radici, la sua pietra leccese continua ad accecare. Oggi insieme sono diventati un punto di riferimento per tutti.<\/p>\n
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Testo di Fabrizio Campagnalo e Dario Recchia – Foto di Vito Massagli<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
Vernole, 20 settembre, 1987. La carriera del cacciatore di talenti dai piedi buoni Pantaleo Corvino parte proprio da qui. Da una domenica come altre… Vernole, 20 settembre 1987 ore 12.30. Piazza Vittorio \u00e8 sempre la stessa, calda il giusto nonostante sia arrivato da poco l\u2019autunno, sole che si riflette sui palazzi antichi e per questo si fatica a non avere la mano davanti agli occhi per ripararsi dalla luce. Eppure, i signori del paese sono sempre li, con l\u2019immancabile giacca e cravatta ma soprattutto con l\u2019immancabile vassoio dei dolci domenicali. Seduti al bar del paese davanti ad un bicchiere di […]<\/p>\n","protected":false},"author":4,"featured_media":8530,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[144],"tags":[],"yoast_head":"\n