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Vincenzo Schettini: ci vorrebbe un X-Factor per i prof

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vincenzo schettini

Vincenzo Schettini: la prima volta che parlammo di lui era famoso solo su YouTube e sui social. Oggi ha scritto un libro, gira le scuole e le librerie italiane viene invitato agli eventi e in tv. Un successo strameritato. Perché? Innanzitutto perché è una bella persona.

Quasi mezzo milione di iscritti al canale YouTube “La Fisica che ci piace”, 900mila follower su Instagram. Un libro per Mondadori, inviti ad eventi come se piovesse, ospitate in tv e nei festival letterari in tutta Italia. Com’è essere diventato famoso?

È bello. Complicato in alcuni momenti, perché sono e resto un professore, e il fatto che emerga un insegnante ha un significato potentissimo, perché posso dare stimoli nuovi ad un concetto così vecchio come la scuola, nonostante essa sia composta da molti docenti innovativi. Purtroppo la scuola resta ancorata alle riunioni, al non dialogo, alle carte inutili. Questa popolarità mi serve per dare impulsi nuovi alla scuola.

Cosa cambierebbe del sistema scolastico?

Innanzitutto il sistema di reclutamento e formazione degli insegnanti: direi no ai concorsi. Essere insegnante è una missione, serve una selezione che faccia emergere l’empatia, la passione. Ci vorrebbe un X-Factor degli insegnanti. E la prima cosa che dovremmo dimostrare è di essere persone che ispirano…

E poi?

Cambierei il sistema di formazione interna: ogni anno siamo costretti a fare corsi sulla privacy, sui programmi da utilizzare, sulla didattica innovativa. Ma tutta questa roba è già online, perché i docenti devono fare chilometri per partecipare a questi corsi? Perché invece non fargli fare corsi artistici di musica e teatro? L’insegnante deve diventare un comunicatore, dobbiamo muovere le sue corde emotive. Altro che corsi in Power Point sulla sicurezza… tutte queste cose che ci ingrigiscono. E abolirei anche i consigli di classe con sempre gli stessi punti all’ordine del giorno.

vincenzo schettini

Qualcuno abolirebbe anche i voti…

Io non sono contro i voti, ma contro il fatto che non guardiamo in faccia i ragazzi. E poi un’altra cosa…

Prego.

Cambierei la retribuzione assurda a cui sono sottoposti gli insegnanti, che sono malpagati: una cosa che indispone e intristisce. Se paghi meglio lavoro meglio. E i dirigenti devono avere la responsabilità di licenziare, senza che si mettano in mezzo i sindacati.

Pensa che qualcosa stia cambiando grazie al suo impegno?

Penso che qualche passo avanti si stia facendo. Il 99 per cento dei docenti mi ama, mi scrive cose bellissime e dice di essere ispirato da me, e questa è una cosa che a sua volta mi ispira. È un cambiamento dal basso. E i cambiamenti dal basso sono i migliori al mondo.

Ci sarannno anche tanti colleghi che la criticano…

L’1 per cento critica perché ritiene che insegnare in questa maniera sia inefficace, banale. Ma non si fermano a leggere i messaggi sotto i miei post, non si accorgono che migliaia di studenti migliorano i loro voti e superano gli esami. Mi criticano perché i miei capelli fanno cagare. Ma so che in tanti li vorrebbero. Altri dicono che mi faccio pagare per quello che faccio in giro. A questi dico innanzitutto che è giusto che mi faccia pagare, perché sono un professionista. Ma non sono diventato milionario, sono solo una persona che fa bene il suo mestiere. E mi auguro di insegnare agli studenti l’arte di capitalizzare i risultati, anche per guadagnare di più.

Beh, se si fa pagare da tutti sarà ricchissimo…

La verità è che in molte occasioni non mi faccio pagare. Scelgo cosa fare gratuitamente e cosa a pagamento. I selfie con gli studenti sono tutti gratis, per esempio. E dopo aver fatto la foto in tanti mi dicono “grazie per avermi fatto superare l’esame”.

vincenzo schettini

Dove si vede tra un anno?

Mi vedo in tv per un bel programma tagliato su di me. Sto ricevendo tante proposte, però non vedo la tv come un punto di arrivo ma come continuazione del lavoro che sto facendo. Raccontare in tv ciò che faccio mi farebbe raggiungere una parte di pubblico che non conosco. E poi sono in odore di secondo libro, visto che il primo è nella top ten dei più venduti nella saggistica italiana del 2022. Eppure non è un romanzo, ma un libro di fisica.

Sa che da studente ho odiato Fisica e Matematica?

Non è l’unico purtroppo. Ma si sopravvive.

Cosa le dicono i genitori dei ragazzi?

Mi ringraziano, perché dicono: “È riuscito a fare amare la Fisica ai miei figli, mi ha fatto riconciliare con mio figlio”. Sono stato il punto di raccordo tra figli e genitori. Le dico questa cosa e mi emoziono.

Le viene facile…

In effetti mi emoziono spesso, piango facilmente perché continuo a non credere a quello che mi sta capitando. Quando faccio i firmacopie il mondo si avvicina a me e mi raccontano di tutto. Una professoressa in cura è venuta a vedermi dopo aver fatto la sessione di chemio… Troppo spesso non pensiamo a quanto sia fragile la vita e quando mi raccontano queste cose io sono grato per tutto quello che mi sta succedendo.

Testo di Fabio Mollica – Foto di Ennio Cusano

 

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