Passioni

SARA BEVILACQUA – Le emozioni del Teatro Sociale

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L’attrice e regista brindisina ha vinto l’Eolo Award e l’Ermo Colle per due spettacoli in cui interpreta Lella Fazio, mamma di Michele, ucciso per sbaglio dalla mala barese, e Agnese Piraino, moglie del giudice Paolo Borsellino.

Passione, talento, studio e tanta bravura sono le caratteristiche principali che apprezzi quando conosci Sara Bevilacqua, autrice ed attrice di Brindisi. L’abbiamo intervistata a bordo piscina dopo una lezione di acqua gym in una delle tante masserie belle e lussureggianti che affollano la nostra Puglia.

Diplomata presso l’Accademia di Arte Drammatica della Calabria, ha proseguito il percorso formativo partecipando a numerosi stage di teatro, danza, poesia e canto (tre all’Accademia d’Arte Drammatica di Varsavia). Tanti i lavori ed i premi ricevuti nella sua lunga carriera a contatto con artisti importanti. In questo 2024 ha vinto il prestigioso Eolo Award come miglior attrice per l’interpretazione dei due spettacoli “StocDdò – Sto qua” e “La stanza di Agnese”: nel primo interpreta la madre di Michele Fazio, un ragazzo ucciso per sbaglio dalla malavita barese, e nel secondo la moglie del giudice Paolo Borsellino.

“Sono una sognatrice, testarda, secchiona e molto curiosa che ama cercare storie e osservare l’umanità. La mia passione per il teatro è nata da piccola quando vedevo i palchetti dei comizi elettorali e ci salivo sempre a ballare il tiptap. Avevo solo tre anni! Sono cresciuta a pane e musical anni ’40 e ’50 perché mia zia e mia nonna erano molto appassionate degli spettacoli di Gene Kelly e Fred Astaire. Poi alle scuole elementari ho iniziato a scrivere degli sketch ed organizzavo le recite della scuola dove partecipavo come attrice. Alle superiori ho iniziato a frequentare il circolo Arci e lì ho incontrato Patrizia Rizzo, che si era diplomata all’Accademia di Gassman, e nei mesi successivi Annadora Scalone, coreografa straordinaria, nata a Brindisi ma che viveva a Bologna, ed ho iniziato il teatro danza. Sono state due figure che mi hanno fatto capire che il teatro poteva diventare il mio mestiere”.

Poi cosa è successo?

“Mi sono laureata in lettere con indirizzo artistico a Bari e mi sono diplomata all’accademia di Palmi in Calabria. Ricordo con affetto il periodo trascorso in Accademia dove c’è stato uno scambio continuo con artisti provenienti da tante parti e dove ho maturato un sacco di esperienze lavorative ed umane”.

sara bevilacqua

A chi si può ascrivere la passione per il teatro?

“Mamma, zia, nonno e nonna sicuramente con mia zia che metteva libri di poesia dentro la culla e mamma che mi ha sempre sostenuta ed incoraggiata”.

Quali sono i ruoli che più le piace interpretare?

“In questa fase della vita mi sto occupando di storie di teatro civile e di antimafia, tutte molto forti e tragiche. Mi piacciono molto le figure della mitologia e della letteratura greca anche se sin da piccola sono molto propensa al comico. La cosa comunque più l’importante è creare sempre emozioni al pubblico indipendentemente dal ruolo”.

L’opera che più l’ha commossa o colpita?

“Quella che mi ha commossa di più è vedere dal vivo Dario Fo. Un mito ed un icona del teatro. Stare sul palco del teatro Verdi di Brindisi con lui per un laboratorio di adolescenti che avevo è stata una esperienza straordinaria. Un genio incredibile così attento all’ascolto dell’altro: è stato meraviglioso”.

Il ruolo che ha più amato?

“Ce ne sono due che attualmente sto portando in giro per l’Italia:
il primo è la storia di Michele Fazio, vittima innocente di mafia morto nel 2001, dove interpreto la mamma Lella Fazio, ed il secondo è “La stanza di Agnese”, dove interpreto Agnese Piraino la moglie di Paolo Borsellino. Sono due figure femminili che mi travolgono ed in ogni replica mi danno tantissima forza per continuare questo mestiere. Con “La Stanza di Agnese” ho appena vinto il premio Ermo Colle, in giuria c’erano tra gli altri la critica teatrale Valeria Ottolenghi e la danzatrice ed attrice Elisa Cuppini”.

A cosa sta lavorando?

“Il prossimo spettacolo dove sono soltanto attrice è “Ballata per la Kater i Rades”, con la regia di Tonio De Nitto e la scrittura di Giorgia Salicandro. In scena con me Riccardo Lazzarone e lo straordinario violoncellista Redi Hasa. Abbiamo debuttato a maggio all’Infanzia, un festival straordinario pugliese e ci aspetta una tournèe la prossima primavera. Inoltre sto studiando tanto per capire quale sarà il terzo spettacolo sull’antimafia scritto sempre da Osvaldo Capraro”.

sara bevilacqua

Con chi le piacerebbe lavorare?

“Faccio poco cinema perché sono spesso in tournèe però ho avuto
la fortuna di lavorare con Stefano Reali ed altri registi molto bravi come Sergio Rubini e Pippo Mezzapesa. Mi piacerebbe tanto lavorare con Garrone per il cinema. A teatro sarebbe bello lavorare con Tony Servillo, Emma Dante e Latella”.

Qual è il suo sogno nel cassetto?

“Non ci si sente mai arrivati però il mio sogno lo sto vivendo con tanti sacrifici anche se ho la fortuna di fare squadra con Daniele Guarini, con il quale eravamo compagni di viaggio lavorativo ed ora siamo marito e moglie. Sto vivendo il mio sogno comunque fatto di rinunce, duro lavoro, alzate prima dell’alba e tutto quello che vuol dire fare teatro in Italia con i mezzi di una compagnia indipendente. Però giriamo il paese, incontriamo tantissimi studenti, tante comunità ed un mondo di umanità”.

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Cosa suggerirebbe ad un ragazzo che volesse avvicinarsi al teatro?

“Ai ragazzi che preparo per le varie audizioni per le scuole più importanti d’Italia dico sempre che bisogna studiare, lavorare su se stessi, avere tanta curiosità e soprattutto disciplina forte perché le porte in faccia arrivano cosi come i no. Non è assolutamente facile ma nonostante questo non bisogna mollare mai perché è un mestiere bellissimo ed affascinante”.

Testo di Dario Recchia

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