Nina ha un sorriso luminoso e un entusiasmo contagioso. È una giovane stilista e il suo mondo poliedrico si esprime nel brand Nina Bert, nato nel 2019. Non è solo un marchio di abbigliamento ma uno stile, una scelta di vita, un modo di essere.
Nina ama il bello e da sempre ha un gusto raffinato, arricchito negli anni attraverso la ricerca e le esperienze fatte nei viaggi in giro per il mondo. Nina Bert ha scelto Lecce per aprire la sua boutique. Forse era destino che mettesse radici nel Salento. Questa è la terra dei due mari, da sempre crocevia di culture ed etnie, tra Oriente e Occidente. Quando Nina pensa allo spirito cosmopolita di questa periferia d’Europa, ha l’impressione di vedere riflesso il suo animo, sempre alla ricerca di nuove emozioni e contaminazione.
La curiosità e la voglia di confronto e incontro sono per lei energia vitale nel privato e in azienda, in un percorso parallelo di crescita che coinvolge la famiglia e tutti i collaboratori della piccola maison Nina Bert, con cui condividere l’avventura nel settore dell’artigianato sartoriale, fatta di carica umana, passione e competenza. Le altre parole chiave nel progetto sono innovazione e sostenibilità.
«Noi siamo quello che facciamo. Il potere del cambiamento è nelle mani di ognuno di noi. Tutto ciò che io faccio è un gesto di amore e rispetto per la nostra Terra». Così Nina sposa la causa più nobile dell’essere donna oggi: custode di antichi saperi, stilista e imprenditrice etica. Per contribuire a salvare la bellezza, in tutte le sue forme, anche quella di un outfit che coniuga ricerca, eleganza e comodità. «Sono convinta che l’abito sia un alleato molto importante per poter esprimere e comunicare il proprio io in totale armonia».
Com’è venuta l’idea di aprire uno showroom a lecce?
Sono nata in Salento, vissuta in lungo e largo, laureata a Roma in relazioni internazionali, volevo sconfinare. Dopo essere tornata da un lungo viaggio, ho incontrato mio marito, anche lui salentino, e mi sono trasferita a Lecce per amore, un vero e proprio cliché. Dopo un paio di anni ho avuto l’esigenza di creare qualcosa di mio, che mi identificasse nel modo di essere e di vivere la vita. L’idea è nata per una esigenza di creare e voler esprimere la mia visione profonda di cosa significa “essere donna”.
Qual è l’idea dietro il marchio Nina Bert?
Stile unico, essenziale e sofisticato.
La sua ispirazione da dove viene?
Porto con me sempre una matita per buttare giù idee. Per me è tutto una ispirazione: dal vento che mi smuove i capelli, alla camminata di una signora, ad una chiacchierata con una sconosciuta.
Cosa la porta avanti ogni giorno?
Vedere il mio progetto compreso da tante donne, mi fa sentire che sto andando nel verso giusto.
Quando disegna un abito pensa a qualcuno?
La mia musa è sempre stata mia mamma, è lei che mi ispira più di chiunque altro. In fondo è lei che mi portava nei “garage sail” e mi faceva conoscere e toccare tessuti, ricami, articoli speciali fatti a mano…
Qual è la cosa che le piace dell’essere una stilista?
Partire da una idea e bozzetto e vedere poi realizzato il progetto. Dare forma ad una immagine che poi comunicherà il vero senso del mio brand… vestire consapevolmente, amandosi e rispettando l’arte di creare a mano dei capolavori. Imparo ogni giorno questo mestiere grazie alle sarte esperte che mi stanno accanto e sostengono il mio progetto.
Un complimento che le piacerebbe ricevere?
Che quello che creo è speciale ed unico.
Quanto è importante per lei il “made in Puglia”?
È un biglietto da visita. Il mio è tutto made in Puglia con tessuti acquistati interamente in Italia da aziende che ormai mi conoscono e mi dedicano il loro tempo nella scelta di colori e temi.
Che cosa la contraddistingue da altri colleghi?
Ognuno ha il suo percorso. Nel mio mi sento unica e mi dedico tanto per la riuscita del progetto. Ci metto tanta passione e dedizione. Sono molto attenta ad ogni dettaglio e finché non esce come dico io… si passano nottate insonni.
Chi sono le sue icone di stile più importanti?
Non ne ho una in particolare. Per me è fondamentale l’atteggiamento ed il carattere. Penso a Monica Vitti, Lady Diana, Jacqueline Kennedy, Anna Magnani: donne diverse fra di loro, ma contraddistinte da un carattere forte e con idee chiare sul modo di vivere la vita. Le “femme fatale” non mi hanno mai attirato.
La vita in puglia influisce sul suo lavoro creativo e sullo stile personale?
La Puglia è cozy ed il suo ritmo, a tratti rilassato e a tratti effervescente, influisce sul mio stile e nella scelta dei tessuti e dei colori.
Come si veste ogni giorno?
In base a come mi sveglio la mattina. Non ho un outfit costante. Posso mettermi un abito in seta come un paio di jeans e t-shirt bianca.
E quando c’è un evento importante? Anche lì, solitamente inizio a prepararmi 10 minuti prima dell’inizio dell’evento: vado a sensazione e come mi sento in quel momento… Sicuramente metterò qualcosa che mi fa stare a mio agio. Può essere per esempio un abito o un competo in seta, un filo di trucco (se ho tempo) e via… si corre!
Il suo look preferito in assoluto?
Adoro i completi camicia e pantalone
Cosa è il work-life-balance per lei?
Una continua corsa. Quando il lavoro va bene togli tempo alla famiglia e quando ti dedichi alla famiglia togli tempo al tuo lavoro. Sono una perfezionista. Però alla fine bisogna accettarsi senza troppi sensi di colpa.
Come nasce il nome del brand?
NINA BERT nasce dal mio nome e cognome abbreviato: sin da piccola i miei genitori mi hanno chiamato Nina, mentre Bert è l’acronimo che riporta le prime quattro lettere del mio cognome.
La sua città preferita?
Roma
Il ristorante preferito?
FujiKawaguchiko ai piedi del Monte Fuji.
La gelateria preferita?
Era Pellacchia, a Roma, ma ahimè non c’è più.
Come prende il caffe?
Lungo e amaro.
La spiaggia del cuore?
Il Litos a Porto Selvaggio.
L’hotel?
Non ne ho uno del cuore, ho tanti ricordi in ognuno di quelli in cui ho soggiornato.
Il brand di costumi preferito?
Eres.
Lo stilista?
Giorgio Armani.
Che libro sta leggendo?
“L’età fragile” di Donatella Di Pietrantonio.
Che musica ascolta in auto?
Dipende dal mio umore, passo dal rock dei Pearl Jam alle quattro stagioni di Vivaldi.
Sport preferito?
Amo tutti gli sport. Adoro sciare.
Stagione preferita?
La primavera.
Colore preferito?
Verde e giallo in tutte le sfumature.
Il suo motto preferito?
Stay Alive.
L’aperitivo?
Champagne e Parmigiano.
Piatto preferito?
Gli gnocchi al sugo di mia nonna.
Testo e foto di KATJA BRINKMANN
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