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MARLEN CIRIGNACO – IL KICKBOXING È ANCHE DONNA

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MARLEN CIRIGNACO

A Nardò vive e si allena Marlen Cirignaco che alcune settimane fa ha vinto la Golden Glove Club categoria -70 Kg, una delle più prestigiose competizioni europee di kickboxing del circuito Wako.

Ha dovuto vincere la concorrenza di oltre 1000 atleti venuti da
18 paesi europei ed in finale ha sconfitto, a Mareno di Piave, Greta Ferri di Cuneo. Il primo evento importante dell’anno, una sorta di Champions League del kickboxing per Marlen che può vantare anche il titolo regionale di categoria. Una passione per
il ring e guantoni nata quasi per caso per lei che per 15 anni ha praticato la danza classica.
“La mia è una storia singolare perché ho iniziato a praticare kickboxing a 27 anni quando, per motivi di studi universitari, mi sono trasferita a Milano. Siccome nel mio piano di studi c’era anche lo conoscenza dell’arabo ho viaggiato nel nord africa ed in altri paesi dove alla figura femminile non viene attribuita una grande importanza e dal momento che in palestra offrivano questi corsi di autodifesa ho iniziato a frequentarli. Non avrei mai immaginato che mi potessi talmente appassionare da poterlo praticare a livello agonistico e professionistico in così poco tempo”.

MARLEN CIRIGNACO

Poi, dopo la laurea in Relazioni Internazionali con indirizzo straniero (inglese e arabo), il ritorno a Nardò alla ricerca di una palestra ed è allenata da Andrea Gatta, già maglia azzurra ai mondiali e fondatore della Victorius Fighters Team di Nardò.

Da poco tempo non è l’unica del “gentil sesso” a frequentare la stessa palestra ma ovviamente il numero delle praticanti rimane basso perché è visto uno sport per “uomini”. Tra i suoi impegni ha anche lavorato presso la base delle Nazioni Unite di Brindisi ed ora, a 34 anni, è impegnata soprattutto con questa grande passione che l’ha ormai travolta. Quando la contatto mi aspetto una donna con la voce grossa ed aggressiva invece ho avuto il piacere di conoscere una gran bella ragazza ma soprattutto una persona molto profonda e determinata con la testa sulle spalle e con una educazione sconfinata.

Quante ore al giorno si allena?

Quando siamo sotto gara noi ci alleniamo tutti i giorni (2 ore al mattino e 2 al pomeriggio) più un’ora di stretching.

La salentina ha vinto la Golden Glove Cup, una delle più prestigiose competizioni europee

Ci sono molte ragazze che praticano questo sport?

Soprattutto nel sud Italia ci sono ancora questi limiti che suggeriscono che negli gli sport
di combattimento ti puoi far male mentre al nord ci sono più ragazze che lo frequentano. Non so se sia una questione di nostra mentalità un po’ chiusa che sei maschio fai calcio, se sei femminuccia fai danza. Inizialmente io ho nascosto ai miei genitori che praticavo questo sport ed oggi non sono ancora d’accordo, anche perché a volte tornavo
a casa con un occhio nero, un ginocchio dolorante, una caviglia slogata e mi domandavano cosa fosse accaduto. Ed a quel punto l’ho dovuto raccontare, non me lo hanno mai impedito ma provavo a nascondere i dolori post allenamento. Ora non mi spronano però son contenti dei risultati sin qui ottenuti.

Qual’è la bellezza del suo sport?

In primis mi fa sentire molto forte dal punto di vista fisico nel senso che mi da la carica anche per affrontare situazioni che ti spaventano nella vita reale, dalla più banale come uscire in una grande città come Milano o Roma di sera da sola in cui la consapevolezza del mio corpo e della mia forza fisica mi fa affrontare meglio delle situazioni di eventuale pericolo. Poi è uno sport dove non è importante come sei vestito oppure se hai i capelli fuori posto o che non sei truccata. Ti senti anche rilassata in palestra ad uscire dai classici canoni femminili. Perché l’importanza non è apparire, anche struccata non interessa, è importante quanto più forte riesca a colpire, a saltare con i calci girati eccetera.

Ha da poco conquistato sia il titolo regionale ma soprattutto la Golden Glove Cup. Cosa hai provato dopo questa prestigiosa vittoria?

Inizialmente ero incredula perché la mia avversaria era davvero molto ma molto forte e fa parte di un team dove l’allenatrice è nello staff della Nazionale. Ero quindi intimorita e pensavo che la mia avversaria si allenasse sin da bambina e non da 7 come me quindi avesse anche quell’esperienza che non ho.

Poi però sul tatami ho detto che toccava a me e mi sono sorpresa da sola perché quando ti spingi al limite o lo superi oppure vai in down ed alla fine ero molto soddisfatta e felice per me ed il mio allenatore.

MARLEN CIRIGNACO

Oltre alle ore di palestra fa anche altro per arrivare concentrata agli incontri?

Seguo corsi di yoga e meditazione, questo aspetto mi aiuta molto perché da una parte hai l’esplosività, l’aggressività e la forza, dall’altra invece hai un’altra faccia della medaglia un po’ più zen e quindi riesco ad essere calma e concentrata prima di un incontro lavorando anche sulla respirazione.

Lei vive e si allena in Puglia, cosa le piace della nostra bellissima terra e cosa invece le piacerebbe che cambiasse?

Ho viaggiato tanto ma il nostro paesaggio non lo cambierei per nulla al mondo. Il mare,
le varie riserve naturali che abbiamo, pensi che quando devo fare allenamento cardio vado nella riserva naturale di Porto Selvaggio. Abbiamo una ricchezza grandissima ma avendo vissuto fuori la mancanza di servizi, i mezzi di trasporto inadeguati sono una pecca che si dovrebbe risolvere.

Un suo pregio ed un suo difetto?

Un mio pregio è che sono una persona leale, un difetto è che sono testarda.

Il suo rapporto con i social?

Se usati con parsimonia sono il mezzo di comunicazione molto efficace. Io uso molto instagram.

I suoi incontri prevedono due round da due minuti. Cosa sono le cose più importanti da gestire in quelle due riprese?

Bisogna gestire per prima cosa l’ansia da prestazione che è un fardello che ti porti
sulle spalle. Poi ovviamente devi rimanere concentrato e lo studio dell’avversario. In quei momenti devi studiare le giuste strategie per vincere l’incontro dal momento che hai solamente due minuti per ogni ripresa.

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?

Il mio prossimo obiettivo è quello di vincere il Campionato Italiano Assoluto, in quel caso entri a far parte della Nazionale e ci sono i Mondiali. Mi piacerebbe riuscire a rappresentare il nostro paese in giro per il mondo con la maglia dell’Italia.

Un sogno nel cassetto?

Mi piacerebbe costruire una famiglia, vorrei diventare mamma e non vedo l’ora di avere
dei bambini cui insegnerò sia danza classica che kickboxing (sorride ndr).

 

Nel post intervista dove essermi assicurato che con Marlen siamo diventati amici (una che tira pugni e calci con quella naturalezza meglio averla dalla propria parte), la stessa mi congeda dicendomi che in un momento storico dove i femminicidi sono all’ordine del giorno raccomandare alle ragazze di praticare uno sport di combattimento può aiutare tante di loro a gestire situazioni difficili. Allo stesso tempo far passare il kickboxing come uno sport di genere e non per soli uomini.

“Da ragazzina – conclude – vedevo cugini di mie amiche che venivano alla danza classica di nascosto dai loro genitori per non essere apostrofati come femminucce ed anche questo non deve più accadere. Lo sport è di tutti, questo è un messaggio universale”.

Testo di Dario Recchia

 

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