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Mario Bisceglia: il Gruppo SIR fa shopping in Emilia

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mario bisceglia

Dopo Acqua Orsini, Sorgenti Italiane Regionali acquisisce lo storico marchio bolognese Acqua Cerelia.

Il manager pugliese Mario Bisceglia, amministratore delegato di Sorgenti Italiane Regionali (capitale sociale di 5 milioni e fatturato di circa 7 milioni), nel 2022 ha messo a segno un colpo di mercato strategico per il consolidamento e la crescita del gruppo che era già proprietario di Acqua Orsini: ha infatti acquisito il controllo di uno storico marchio bolognese, Acqua Cerelia. L’operazione prevede un piano di investimenti per complessivi 2,5 milioni di euro attraverso cui Bisceglia è convinto di poter rilanciare il
brand che ha alle sue spalle 120 anni di storia, puntando a riacquisire la leadership a Bologna e in Emilia Romagna.

«Il nostro piano prevede l’ammodernamento e la digitalizzazione degli impianti aziendali, ma abbiamo deciso di lavorare in continuità, dando fiducia al vecchio management».

Con quali azioni di marketing rilancerete Cerelia?

«Innanzitutto la campagna sui 120 anni del marchio, con investimenti in comunicazione, confezioni in edizione limitata e targhe di riconoscimento che
saranno donate ai clienti più affezionati e alle istituzioni locali. Poi le sponsorizzazioni sportive: siamo tornati acqua ufficiale della Virtus Bologna e sosteniamo anche altre squadre, come il Basket San Lazzaro, Vergato e
altre in tutta la regione. Abbiamo chiuso il 2022 con due milioni di fatturato, ma l’obiettivo è quello di raggiungere gli otto milioni in tre anni, tornando
così ai livelli degli anni Ottanta e Novanta».

La vostra strategia è chiara: puntate sulle fonti regionali per creare un grande gruppo del settore.

«Esatto. In tutto il Paese ci sono più di 180 fonti di acque minerali ma solo dieci di queste hanno una portata nazionale, le altre invece sono regionali o
addirittura provinciali, ma di estremo valore».

Nel frattempo continua a crescere anche Acqua Orsini.

«Gli investimenti ed il lavoro fatto in questi anni sta dando i suoi frutti e siamo molto contenti della crescita del brand. Acqua Orsini ormai è vista come un’acqua premium e siamo presenti in tutti i migliori ristoranti di
Puglia. Non solo, abbiamo iniziato nel 2021 un’azione di penetrazione nel mercato campano e nel 2022 in quello laziale. La politica di espansione ci porterà ad essere presenti anche in Umbria, Abruzzo e Marche».

I clienti apprezzano la vostra politica eco-friendly?

«Certamente. La nostra VegBottle riciclabile al 100 per cento, prodotta in parte con plastica di origine vegetale ottenuta da risorse naturali, come la canna da zucchero, sta avendo un enorme successo. I clienti apprezzano
anche la riduzione del peso delle bottiglie e di tutti gli imballaggi. Ne siamo davvero orgogliosi, perché la nostra attenzione alla sostenibilità ambientale
non è di facciata e non nasce certo oggi. Utilizziamo energia rinnovabile e abbiamo da poco approvato l’investimento per un parco fotovoltaico che
andrà in produzione da maggio 2023. L’obiettivo è arrivare a essere un’impresa a emissioni zero. Inoltre siamo particolarmente attenti anche alla
gestione della falda, per evitare l’abbassamento dei livelli di acqua disponibile. Tutelare le fonti significa tutelare l’intero bacino idrogeologico con un’attenta coltivazione della falda. E con un’attenzione sempre più alta al cambiamento climatico, che vede piogge sempre più rare e torrenziali. Ecco perché stiamo investendo su un sistema di controllo e monitoraggio continuo della falda e dei pozzi, che ci permetterà di tenere il bacino sempre in equilibrio».

 

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