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Le tradizioni pasquali pugliesi e il ritorno della Settimana Santa

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Oggi vi portiamo alla scoperta delle tradizioni pasquali pugliesi in questa Settimana Santa, dalle processioni all’arte culinaria

Siamo ormai giunti alla Settimana Santa che precede una delle più sentite e festeggiate Festività della tradizione cattolica, la Pasqua. Nella nostra amata Terra, le tradizioni pasquali pugliesi sono particolarmente sentite dalla popolazione locale, tra suggestioni, tradizioni e fede con processioni dei Misteri.

Se avete la fortuna di capitare in Puglia in questo periodo dell’anno, potrete assistere con i vostri occhi alle suggestive ed interminabili processioni che si snodano nel corso della Settimana santa fino a quelle che si svolgono tra il giorno e la notte precedente la Pasqua.

Tra folklore e tradizione, le varie confraternite locali danno vita alle loro manifestazioni indossando cappucci bianchi, scalzi, attraversano le vie cittadine.

Ma scopriamole più in dettaglio!

Le tradizioni pasquali pugliesi: i tradizionali Sepolcri della Bari Vecchia

La Puglia da sempre è legata alle tradizioni religiose legate alla Fede, e molte sono le usanze risalenti ad epoche antiche che sono ancora ben radicate nel territorio pugliese, come quella dell’astinenza imposta nel periodo della Quaresima.

Il venerdì Santo, la città di Bari si prepara al lungo pellegrinaggio dei fedeli attraverso le chiese e chiesette di quartiere, in particolare di Bari Vecchia. La tradizione vuole che si visitino a piedi, entrando con mestizia e rivolgendo una preghiera al Cristo morente, almeno 3 chiese o più, ma sempre in numero dispari.

Dopo il pellegrinaggio, è costume radunarsi nelle incantevoli piazze della Città Vecchia per scambiarsi gli auguri e gustare la tradizionale focaccia barese.

Le tradizioni pasquali pugliesi: i perduni di Taranto

Spostandoci nel capoluogo tarantino, una delle più storiche rappresentazioni sceniche della Passione di Cristo sono i Perduni di Taranto.

Questi fedeli girano come fantasmi per la città a due a due con la caratteristica camminata caracollante per la quale si muovono di pochissimi centimetri a passo; pregano, entrano e escono dalle chiese, si inginocchiano.

Il tutto rigorosamente scalzi.

Le tradizioni pasquali pugliesi: altre processioni tenebrose

Non solo Taranto, anche altri centri pugliesi celebrano la Settimana Santa con rappresentazioni molto evocative e potenti:

  • La processione della Desolata Canosa, in provincia di Bari, è uno spettacolo di tenebrosa potenza, con centinaia di donne tutte coperte di nero, compreso il viso velato, che seguono la statua della Madonna Addolorata.
  • La processione della Sacra Spina di Andria, sulla quale vige una specie di leggenda mista a fede. I fenomeni osservati vanno dalla liquefazione in gocce di sangue vivo delle diciassette macchie violacee presenti sulla spina, fino a una vera e propria fioritura di gemme, come verificatosi nel 1842.
  • Le fracchie di San Marco in Lamis, enormi e singolari torce di legno, che nella tradizione dovevano servire per illuminare il cammino della Madonna Addolorata alla ricerca del Figlio. Questi “coni infiammati” sono trainati a mano per le vie principali del paese.
  • La processione penitenziale della Vergine Addolorata nella meravigliosa cittadina di Trani, che parte dal sagrato della chiesa di Santa Teresa alle 3 del mattino del Venerdì Santo, per concludersi quando il sole è già alto.
  • I Pappamusci di Francavilla Fontana, altra forte tradizione locale che vede gli appartenenti alla Confraternita indossare una tunica bianca ricamata in maniera molto semplice, con un cingolo alla cintura a rappresentare il sacrificio, mentre il petto è ornato dallo scapolare, un particolare abito marrone che simboleggia la Confraternita.

Le tradizioni pasquali pugliesi: Puglia in tavola

Non solo processioni, la Puglia a Pasqua sposa anche una tradizione molto particolare dal punto di vista gastronomico, prevedendo un menù speciale per il giorno di Pasqua.

In genere la tavola si apre con il “benedetto”, un piatto composto da un salame o capocollo di Martina Franca, uova sode, fette di arancia, ricotta fresca ed olive.

L’usanza vuole che la tavola venga benedetta con dell’acqua santa, presa dopo la messa Pasquale, sparsa con un ramoscello d’olivo. Questo rito viene celebrato dal capo famiglia.

Immancabile il secondo a base di agnello servito alla brace, al forno o in umido con contorno di patate, piselli o “lampascioni”. A contorno, sempre in memoria della forte tradizione contadina della nostra Terra, troviamo una enorme quantità di verdure e primizie di stagione, condite con il prezioso olio extravergine.

I dolci tradizionali sono a base di pasta di mandorle, come l’Agnello di pasta reale, o la straordinaria pastiera a base di ricotta e grano cotto. Ma ciò che non può assolutamente mancare sulle tavole dei baresi è la “scarcella”. Si tratta di una ciambella di pasta frolla con sopra delle uova sode tenute ferme con due listelli intrecciati a forma di croce.

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