Donato Piangivino, 28 anni, di Noci, è il fondatore di “Fully future stop”.
Fin da bambino ha sempre avuto la passione per l’arte, l’architettura ed il “bello”.
Dopo il diploma al Liceo Artistico di Martina Franca ha seguito da autodidatta dei corsi di marketing e comunicazione e frequentato un master in Food & Beverage manager.
Cos’è FullyStation?
Fullystation nasce con l’esigenza reale di trasformare “non luoghi” come le stazioni di servizio in veri e propri, come piace chiamarli a me, “attivatori urbani” capaci di coniugare la vita sociale, economica e culturale di una comunità attraverso lo sviluppo di quattro pilastri fondamentali: l’attenzione alla mobilità alternativa, l’attenzione al design ed alla qualità architettonica dei punti vendita, l’attenzione agli spazi verdi ed il necessario supporto alla componente culturale che vogliamo presente nel nostro concept store. I nostri spazi infatti hanno l’obiettivo di diventare la culla perfetta per eventi quali presentazioni di libri, mostre d’arte ed ogni altro evento di stampo culturale.
Come è nata la sua idea?
Fullystation nasce nel 2014, quando, per esigenze famigliari, dovetti avvicinarmi all’attività che allora mio fratello svolgeva. Lui era infatti gestore di un normale impianto di rifornimento carburante con bar annesso ed in quel periodo colse l’opportunità di cambiare lavoro.
Io ero appena maggiorenne. Inutile raccontarvi quanto distante fosse quell’ambiente dai miei ideali lavorativi. Giorno dopo giorno decisi di provare a cambiare le sorti di quel luogo seguendo i miei ideali e le mie convinzioni. Qualche anno dopo sottoscrissi il mio primo finanziamento per riqualificare tutti gli ambienti interni e passo dopo passo, con il lavoro e con l’abnegazione, quel posto è diventato oggi un punto di riferimento per il comprensorio e modello d’esempio per il futuro di questo settore.
Che difficoltà hai incontrato?
Potrei racchiuderle in tre macro-aree: luoghi comuni, risorse umane e burocrazia. La prima grande difficoltà è stata quella di sfatare il luogo comune secondo il quale una “stazione di servizio” non può essere sinonimo di eccellenza, qualità e tendenza. Grazie alle idee e all’apporto innovativo su ogni fronte oggi contiamo su un target ampiamente variegato: dai giovanissimi, alle famiglie, ai lavoratori e agli impiegati. Ospitiamo quotidianamente eventi privati di ogni tipo e grazie all’introduzione ultima della cucina siamo in grado di avere una offerta strutturata e di qualità su svariati fronti. La seconda difficoltà è stata quella relativa alla gestione delle risorse umane. Penso che per ogni imprenditore sia la sfida più difficile.
Siamo partiti con 2 dipendenti nel lontano 2014 ed oggi ne contiamo 16 con prospettive di crescita ulteriore. È quantomai importante perseguire l’obiettivo di un team motivato e coeso anche perché vorrei che da questo nascessero i dirigenti di domani per la gestione di ulteriori punti vendita. La terza grossa difficoltà comune a tutti è la burocrazia. Carteggi infiniti, tempi di risposta lunghissimi della PA e difficoltà tecniche sono elementi che spesso fanno desistere l’imprenditore dal raggiungere tutti gli obiettivi prefissati. Oggi più che mai occorre semplificarla al massimo.
Quanto ha investito finora?
Negli ultimi 5 anni abbiamo investito nell’attività circa un milione di euro e contiamo di investirne altri per lo sviluppo della rete nei prossimi anni.
Pensa di aprire nuove Fully- Station?
L’obiettivo ultimo è la creazione di una rete capillare di punti vendita. Abbiamo firmato un accordo per lo sviluppo del brand Fully con una importante società italiana che ci sosterrà nella creazione di nuovi punti vendita. Permessi permettendo vorremmo partire da Conversano dove è già pronto un progetto super futuristico e che vedrà lo sviluppo concreto di tutte le attività di ricerca svolte in questi ultimi anni.
Altri progetti per il futuro?
Abbiamo depositato qualche anno fa un brevetto per la riqualificazione delle vecchie pensiline per la copertura delle attrezzature per l’erogazione di carburanti in vere e proprie strutture portanti che potenzialmente potranno ospitare giardini pensili fruibili dalla clientela. Spazi dove consumare un caffè o leggere un libro in totale tranquillità e circondati dal verde. Contiamo di realizzare questa struttura nel nuovo progetto che stiamo portando avanti per Conversano.
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