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Fasano revolution

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Francesco Zaccaria è il primo cittadino di Fasano dal giugno 2016 e guida una giunta di centrosinistra composta da sei assessori (tre uomini e tre donne). Con lui inauguriamo questa nuova rubrica del magazine.

Com’è “finito” in politica?

L’ho scelta, insieme ad un gruppo di amici che oggi sono ancora insieme, nelle istituzioni e nelle professioni. Da ragazzo ho aderito al Partito Popolare, alla Margherita e, infine, al Pd.

A che ora inizia a lavorare? A che ora stacca?

Inizio alle 8 ma non so mai a che ora finisco, per fare bene il sindaco di Fasano non ci sono orari.

Che tipo di sindaco è?

Il più concreto possibile, la gente ha bisogno di concretezza e la politica, purtroppo, non sempre è in grado di garantirla, anche per colpa del sistema normativo che penalizza non soltanto i cittadini ma anche la classe politica.

Quanta attenzione presta a ciò che dicono e scrivono di lei?

Non mi piace seguire l’immancabile chiacchiericcio dei social, leggo solo le notizie che trattano problemi amministrativi.

Quali priorità si è dato per il primo mandato?

La politica, per riconquistare la credibilità perduta, ha bisogno di mantenere la parola data. Mi sto impegnando senza sosta per mantenere la parola data, seguendo il programma elettorale che mi ha consentito di vincere le elezioni .

Come sta andando con gli obiettivi che vi eravate prefissati?

Bene, tanti cantieri aperti e vecchi problemi avviati a soluzione: Palazzetto dello sport atteso da quarant’anni, molti chilometri di asfalto, semafori, 6500 nuovi punti luce, biblioteca di comunità, otto milioni di finanziamento per le scuole in quattro anni, affidamento del nuovo PUG, due piste ciclabili finanziate e tanto altro…

Avete aumentato le tasse?
No! Siamo uno dei pochi comuni che, nonostante l’aumento dei costi
di conferimento dei rifiuti, è riuscita a diminuire la Tari. Risultato reso possibile grazie all’internalizzazione dei tributi e la ricostruzione puntuale della nostra banca dati. Un risultato di cui siamo molto orgogliosi, messo in pericolo dal ritardo che come Regione abbiamo sul versante dell’impiantistica a servizio del ciclo regionale dei rifiuti.

Qual è l’emergenza o il problema più grave che dovete affrontare?

Chi ancora butta i rifiuti per strada. Comportamenti che mi addolorano perchè denotano una scarsa consapevolezza delle conseguenze che gesti del genere riflettono sull’ambiente, sulla salvaguardia del nostro pianeta e sul turismo.

Finalmente la città ha il nuovo palazzetto, atteso da 40 anni, e una biblioteca di comunità. Interventi anche su strade, semafori, illuminazione pubblica, scuole, piste ciclabili

Dove la sua città può ancora migliorare?

In tante cose: mobilità, servizi, macchina amministrativa. Tuttavia,
le grandi trasformazioni, immaginate quello che è accaduto a Bari, necessitano di tanta continuità politico amministrativa, almeno dieci anni.

Perché il centro storico di Fasano non è ancora diventato attrattivo come quello dei comuni limitrofi (Ostuni, Locorotondo, Monopoli…)?

Perché per troppi decenni la politica non ci ha creduto. Noi abbiamo predisposto un progetto di riqualificazione che attende l’esito di un bando regionale.
Sarebbe la svolta per il nostro centro storico, riqualificazione e restauro conservativo che donerà al nostro centro storico una nuova luce senza snaturarlo.

A chi chiede consigli?

Mi piace ascoltare tutti, è sempre un’esperienza arricchente. Chiedo consigli alle persone di cui ho stima politica e professionale. E sono tante.

Cosa cambierebbe dei suoi concittadini?

Nessuno è capace di sognare come i fasanesi, basta pensare a come siamo stati in grado di trasformare la nostra economia negli ultimi trenta anni. Tuttavia, chiederei loro di continuare a investire sui propri sogni e nelle loro capacità.

Cosa cambierebbe di se stesso?

Lo lascio dire agli altri e ascolto attentamente.

Che Fasano sogna?

Una città viva, moderna, motivata, solidale e contenta.

Quanto il cambiamento dipende effettivamente da un sindaco?

Tantissimo, da lui e dai suoi collaboratori politici e amministrativi. Servono amministrazioni coraggiose, lungimiranti, in grado di raccogliere le sfide, anche quelle più difficili.

Cosa farà dopo la parentesi da sindaco?

Tornerò al mio lavoro: funzionario della Città Metropolitana di Bari.

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