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Dilman, il boutique hotel di Bari

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«Cerco di migliorarmi ogni giorno e fare quanto più possibile. Altrimenti non è una vita degna di essere vissuta. Non voglio essere il figlio di… che se la spassa e basta. Voglio costruire qualcosa di mio».

Sono parole che colpiscono, soprattutto perché dette da un ragazzo di 27 anni (che ne dimostra ancora meno) e che è figlio di uno dei più illuminati imprenditori pugliesi, Domenico Dilella, proprietario dei distributori di carburanti a marchio Dill’s (60 impianti sparsi nella regione) e del gruppo che negli ultimi anni ha diversificato gli investimenti nel settore del fotovoltaico, del real estate e dell’agricoltura.

Il primo progetto realizzato da Antonio, sotto la supervisione e con l’aiuto del padre, è Dilman, un boutique hotel nel pieno centro di Bari, 16 stanze ben arredate, che si prestano bene sia a soggiorni business che leisure. «Lo abbiamo aperto nel 2018. Papà inizialmente voleva farci una residenza per anziani con minisuite. Io l’ho spinto a buttarsi nel settore delle strutture turistiche, perché vedevo e vedo ancora in Bari tante potenzialità ancora da sfruttare dal punto di vista turistico. Il nome Dilman in realtà sta per Dilella Uomo, penso sia molto internazionale e l’arredamento molto moderno delle stanze riprende un po’ quello che è il nostro gusto, è come venire a casa nostra».

Antonio Dilella ha studiato Economia aziendale alla Lum e poi è entrato subito in azienda. «Ho sfruttato la fortuna di avere un padre vulcanico e un’azienda consolidata dal punto di vista degli anni ma giovane sotto il profilo della dinamicità. Facciamo sempre nuovi investimenti e scopriamo nuovi settori». Insomma, il ragazzo sembra proprio aver preso l’intraprendenza del padre, e ci ha aggiunto la curiosità di scoprire nuove frontiere.

«Mi sto concentrando molto sulle rinnovabili, non è più una questione di futuro ma è una questione di presente. Tutte le aziende, se non hanno l’umiltà di essere flessibili, di cambiare, di cavalcare le nuove tendenze, sono destinate a morire. Perché puoi essere grande quanto vuoi, avere un marchio che funziona, strategie competitive solide, anche un grande successo consolidato, ma prima o poi l’innovazione bussa, e tu devi rispondere subito, altrimenti muori». Oppure i competitor ti passeranno davanti.

Dilella Junior parla da businessman maturo, ma mantiene l’umiltà necessaria per fare bene nella vita e non apparire mai presuntuoso: «Ho tante cose da imparare. Mi scoccio subito, devo essere perennemente stimolato e sono sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo. Non inseguo una mera soddisfazione personale, vorrei invece riuscire a fare più cose possibili, senza essere distratto dalla vita mondana». 

Insomma, è chiaro che il giovane imprenditore ha le idee chiare e solide basi di partenza che possono garantirgli un grande successo. Eppure: «Ogni tanto ho il timore di non avere abbastanza fame. E l’ambizione senza la fame è lasciata a se stessa. Ma l’importante è saperlo».

Ce l’avrà un sogno da realizzare? Forse più di uno.

«Il mio sogno è essere felice, raggiungere gli obiettivi che mi sono prefissato, che mi rendo conto essere molto alti, e una volta raggiunti trovare l’equilibrio».

Spiazzante e sorprendente, dalla prima all’ultima dichiarazione.

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