Il desiderio di offrire nuova linfa a radici sopite della tradizione e della cultura locale. La volontà di donare nuova vita a terreni ove da sempre sono concepiti i dionisiaci frutti. È così che nasce, nel 2010, l’Azienda Agricola Cosimo Vestita, fondata dall’omonimo artigiano, allora trentaseienne. Cosimo Vestita nasce infatti come ceramista, scegliendo di dedicare la propria vita all’arte figulina, che identifica Grottaglie: la “Città delle Ceramiche”. A quell’arte che contraddistingue la famiglia Vestita da cinque generazioni, dal XVIII secolo, si affianca l’interesse per la viticoltura.
IL LUOGO: GROTTAGLIE. Nel cuore della provincia di Taranto, nel IX secolo, si insedia una comunità rupestre che giova delle cavità offerte dalla roccia calcarea. Da “grotta” (“krypta”) deriva il nome di una cittadina dal tipico clima mediterraneo che si incastona nelle caratteristiche gravine, tra lo Jonio e la Valle d’Itria. Clima e peculiarità del territorio hanno favorito parallelamente, e costantemente, nel tempo, lo sviluppo di due attività produttive per le quali è rinomata su scala mondiale. Se da un lato, la gravina San Giorgio è stata la culla dei ceramisti, che hanno ricavato le tipiche botteghe nella roccia ed ambienti ipogei, per dare origine al famoso “Quartiere delle Ceramiche”; dall’altro, l’agro, è stato dimora di uliveti e vigneti, i cui frutti hanno goduto sempre di grande ed accresciuto apprezzamento. Grottaglie rientra nell’areale del marchio IGP “Uva di Puglia”, per quanto concerne l’uva da tavolo e IGP Salento per quanto riguarda i vini.
L’IDEA. Sin dall’infanzia, Cosimo Vestita, è stato a contatto con il mondo della viticoltura. Come da tradizione, i suoi nonni, producevano, per uso domestico, un genuino vino, impiegando le uve coltivate, tra amore e sudore, nei propri agri. Nel 2003 inizia a donare nuova vita ai terreni abbandonati della nonna paterna, sito sulla cosiddetta “Strada dei Grandi Vini”, in particolare in zona “Santa Elisabetta”, tra gli abitati di Grottaglie e San Marzano di San Giuseppe. I primi lavori eseguiti nel tempo libero, quello concessogli dalla produzione artigianale di manufatti ceramici. E proprio mentre lavora la grigia argilla, per donare forma ad una bottiglia, nasce l’idea di produrre un proprio vino, da imbottigliare nelle proprie opere, per offrire un’unicità, capace di coniugare due arti; che sapesse essere l’intersezione, con carattere peculiarmente artigianale, tra il mondo ceramico e quello vinicolo.
L’EVOLUZIONE. La sfida è lanciata. Cosimo Vestita decide si sdoppiarsi, per poi ritrovarsi con accresciuta completezza. Il vigneto assume una nuova fisionomia. Il vecchio impianto “ad alberello” viene ripristinato sulla base del metodo ad “alberello appoggiato”. La linfa ed il sole. Le amorevoli cure. La magia della vita. Finalmente, nel 2012, il primo raccolto. L’emozione è grande. “Puglia Nero di Sole” nasce nel 2013. Nettare di Bacco, nel cui nero ci si perde, insieme ai profumi della Puglia, figlio del cocente sole. L’Azienda Agricola Cosimo Vestita ha prodotto il suo Primitivo. Ed è subito un successo: al Vinitaly 2014, il Salento IGP Primitivo Nero di Sole riceve il Diploma di Gran Menzione, con una valutazione prossima al guadagno della Medaglia d’Oro. Un riconoscimento che incentiva a proseguire nel percorso.
Nel frattempo, nel 2007, viene concepito il marchio “Li Camennere”, finalizzato alla promozione commerciale di prodotti agro alimentari locali, tenendo forte il legame con l’ambiente ceramico. In vernacolo, “camennere”, è il termine che indica i “camini”, i luoghi dove, una volta realizzati, i manufatti ceramici erano cotti; e con cui tutt’oggi, i grottagliesi, identificano il “Quartiere delle Ceramiche”. Ed è nella bottega ceramica di Cosimo Vestita, nel “Quartiere”, all’interno de “li camennere”, che nasce “Li Camennere”. Una matrioska che, dopo la registrazione avvenuta nel 2010, pone le basi alla selezione di uve mirate, della cultivar negroamaro, per la produzione e l’imbottigliamento del relativo vino rosso. La selezione è ampliata nel 2015, e in collaborazione con l’enologo Tommaso Pinto, interessa anche: Fiano Minutolo proveniente dalla provincia di Taranto, e Negroamaro destinato sia alla vinificazione in rosato, che a quella in rosso. I marchi “Azienda Agricola Cosimo Vestita”, per la produzione di solo Primitivo, e “Li Camennere”, possono viaggiare a braccetto verso nuovi orizzonti.
L’AFFERMAZIONE E LA PRODUZIONE ATTUALE. La produzione tende sempre più a differenziarsi. La vendemmia del 2017 è fonte di un Primitivo che per la prima volta è vinificato anche in rosato. Riscuote un consenso inimmaginabile il nuovo prodotto dell’Azienda Agricola Cosimo Vestita. IGP Salento Primitivo Rosato 2017 Nero di Sole, al 46.mo Concorso Enologico Nazionale – Douja D’Or riceve l’Oscar della Douja D’Or 2018. Un prestigioso riconoscimento di cui possono fregiarsi solo 36 vini tra i quasi mille presentati ad Asti. Lo stesso imbottigliamento è premiato all’International Wine and Spirit Competition 2019 anche per il design dell’etichetta. Gli sforzi sostenuti sono gratificati. Le sfide continuano. Nel 2018 è prodotto, con marchio “Li Camennere”, un bianco fruttato con note speziate dovute all’invecchiamento in botti di legno, ove riposa per sei mesi. Si tratta dell’IGP Salento Malvasia. L’anno seguente una nuova svolta. Nasce la collaborazione, tuttora in corso, con l’enologo cistranese Angelo Soleti, figlio e profondo conoscitore della Valle d’Itria, al cui “Disciplinare” del Minutolo, si aderisce. L’imbottigliamento del Fiano Minutolo, nel 2019, è soppiantato da quello di Minutolo, ricavato esclusivamente con uve dell’omonimo, poco produttivo, vitigno autoctono. La frizzantezza di Vestita e l’esperienza in spumantizzazione di Soleti, non potevano che sfociare in…bollicine. Un nuovo ramo si innesta sull’albero produttivo. Dal 2020, “Li Camennere”, lancia sul mercato la linea di spumanti: il Brut e l’Extra Dry prodotti con uve Verdeca e Bianco d’Alessano, il Dolce con uve della cultivar Minutolo. E’ l’anno in cui il Primitivo è proposto in una nuova ed esclusiva versione: il Rosso Freddo. L’uva delle viti, che l’Azienda Agricola Cosimo Vestita, eticamente ama coltivare con metodi biologici (non certificati), è vendemmiata in anticipo rispetto ai tempi classici, al fine di ottenere una gradazione più moderata, quella che caratterizza l’ultimo nato: un nettare più versatile che può essere anche degustato a temperature di servizio di 8°-10° C.
Nel 2021 è stato impiantato un nuovo vigneto di Primitivo, adiacente al primo, con la prospettiva di raddoppiare la produzione che, partita da 1500 bottiglie, oggi ne vanta dalle 7.000 alle 9.000 per tipologia, con la possibilità, grazie all’impostazione aziendale, di ampliarla in funzione di richieste specifiche del cliente.
La sperimentazione continua e si è già proiettati verso nuovi lidi, come la spumantizzazione sia di rosati che di rossi. Ma il legame con le origini per Cosimo Vestita è un aspetto distintivo e non si può prescindere da esso, anche in questa avventura. Ecco perché quella bottiglia in ceramica, continua ad essere plasmata e decorata come nel 2003, ora per contenere vini di propria produzione, ed offrire al cliente più esigente la possibilità di vivere un’esperienza sensoriale complessa ed unica nel suo genere. La possibilità di godere della bellezza di un manufatto artistico ed artigianale, magari realizzato ad hoc, in base alle personali esigenze, e di degustare un vino prodotto con passione.
Words Ciro Sanarica
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