Lo stabilimento balneare di Gianfranco Chiarappa è sempre stato all’avanguardia. Tra i primi a puntare sul wedding. E anche quest’anno tante novità.
«Il posizionamento del nostro lido è sicuramente in una fascia premium, ma noi non parliamo ma di lusso e esclusività bensì di inclusività: è la caratteristica del Coco Beach e del nostro gruppo di lavoro, che non ha figure gerarchiche e capi, ma trova le soluzioni con il gioco di squadra». Gianfranco Chiarappa, 46 anni, titolare di uno degli stabilimenti balneari più amati e più all’avanguardia di Puglia, è un imprenditore di seconda generazione, che ha imparato tanto da chi l’ha preceduto ed ha cercato di portare innovazione nelle sue iniziative imprenditoriali.
«La mia voglia di essere imprenditore nasce da mio padre Matteo, che mi ha trasmesso questa passione fin dall’adolescenza. Questo è stato anche un vantaggio, perché mentre mi laureavo in Economia già leggevo e mi preparavo a fare l’imprenditore». Suo padre, Matteo Chiarappa, fondatore di Marte Formaggi e cofondatore ed ex comproprietario del gruppo Norba, è un nome che ha fatto la storia dell’imprenditoria pugliese.
«Ho iniziato nelle aziende di papà perché sentivo la responsabilità di gestire tutto quello che aveva creato, ma sentivo la voglia di mettermi in gioco», racconta Gianfranco Chiarappa. L’occasione è arrivata proprio con il Coco Beach a Cozze, nato con nel 2004 come Coco Village, struttura con piscina semiolimpionica, bar e due campi da tennis ma privo di affaccio sul mare: «Nel 2005 iniziai un iter per ottenere la concessione balneare, durò 7 anni». Il “vero” Coco Beach nasce nel 2012 ed è già all’epoca una struttura all’avanguardia.
«Siamo stati i primi ad aprire un nuovo stabilimento sulla costa barese, peraltro totalmente ecosostenibile, con pedane in legno poggiate sugli scogli. Tanto che il Comune di Polignano ci ha preso d’esempio come case-study per lo sviluppo della sua costa». L’innovazione non si fermava lì: dal 2013 Chiarappa inizia a guardare ai matrimoni e realizza la sala ricevimenti. Anche in questo caso, un precursore. Che però capisce l’importanza di dover offrire sempre qualcosa di diverso e in più: «Ogni anno abbiamo fatto cambiamenti e miglioramenti. Questo resta il nostro spirito. Partire con i piedi per terra ma continuare a migliorare anno dopo anno.
Quest’anno per esempio abbiamo investito sulle digitalizzazione per la gestione degli accessi, le casse automatiche rendiresto, i chioschi per le ordinazioni, il sistema di vigilanza, il sistema wi-fi satellitare, i gestionali delle attività di ristorazione e del beach».
Il Coco è un’azienda che in estate arriva ad avere 70-80 collaboratori fissi più altri 70 a chiamata. «Abbiamo una base di clienti fidelizzati, i nostri abbonati stagionali, che oggi rappresentano ormai una grande famiglia, sono oltre un centinaio di famiglie che arrivano da tutta la provincia e che occupano gran parte dei 300 ombrelloni e dei 700 lettini. Abbiamo un basso tasso di turnover perché oltre il 90% dei clienti rinnova di anno in anno. Il resto sono clienti occasionali, in buona parte turisti».
Coco Beach è uno stabilimento per tutti: «Accontentiamo più target, anche sulla base della suddivisione degli spazi, le pedane sono preferite dai più grandi, la sabbia dalle famiglie con figli. Anche i prezzi sono per tutte le tasche e vanno dai 12 ai 100 euro».
Il programma per il post stagione turistica è già delineato: «Vogliamo crescere ancora e inizierò ad avviare percorsi di startup in altri ambiti che non è ancora il momento di svelare», spiega Chiarappa. Che intanto si gode l’estate. Lavorando.











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