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A cuore aperto con Marzia Peragine

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Classe ’89, dopo essersi laureata a Bari alla triennale di Scienze e tecnologie della Moda, si trasferisce a Milano per specializzarsi in Fashion Styling allo IED, successivamente si diploma come Beauty Content Creator in Condé Nast Academy in collaborazione con SDA Bocconi. Dal 2018 è rappresentata come talent dalla Condé Nast Talent Agency. Opera come stylist freelance da 10 anni e nonostante la sua giovane età vanta un portfolio di shooting giá molto vasto. Ha partecipato a diverse trasmissioni televisive, produce contenuti creativi per brand nazionali e internazionali. Il suo sito web, marziaperagine.com, è un contenitore di moda, beauty, viaggi e streetstyle, un “lifestyle blog” dove la parola d’ordine è: glamour.

Si definisca in una parola.
Eclettica.

Qual era il suo soprannome da ragazza?
Marziolina, perché ero molto magra. Mi chiamavano anche “fantasmina” a causa della mia carnagione molto chiara. Un altro soprannome era “Gollum” uno dei personaggi de “Il Signore degli Anelli”, a causa dei miei occhi enormi e chiari.

Cos’è che la gente non sa di lei?
Tante cose, in primis che ho avuto un passato che mi ha messo a dura prova: dei lutti improvvisi mi hanno segnata molto, psicologicamente e caratterialmente, spesso ho dovuto combattere con miei problemi di salute. Purtroppo la vita non è sempre una patina di giornale come può risultare dai miei social, dietro si nascondono battaglie celate da un sorriso. Ognuno di noi combatte una battaglia, per questo mia mamma mi ha insegnato il dono della gentilezza con tutti, indistintamente, anche con chi non lo merita. Sono fortunata perché i miei followers sono come me, gentili e profondi. Ho saputo costruirmi una community di persone che si rispecchiano in me, semplici e che non utilizzano la violenza verbale in direct o sotto le mie foto, anzi spendono solo belle parole e io li ringrazio sempre uno ad uno.

Qual è stata l’ultima volta che le hanno infranto il cuore?
Un anno fa. Spesso scambiamo dei zirconi per diamanti, ma questo fa parte del percorso di ognuno di noi.

Cosa la fa innamorare di un uomo?
L’educazione, l’intelligenza, gli occhi e il viso. Mi innamoro dei modi gentili, degli abbracci, dei baci morbidi e delle lacrime quando aprono il loro cuore. Mi piace l’uomo forte ma dal cuore di panna, che sia una spalla e al tempo stesso un gentiluomo. Mio padre è tutto questo: ho avuto un esempio eccellente di figura maschile!

Ha animali domestici?
Quando ero piccola ho sempre avuto pulcini, li amavo tanto. C’è stato un periodo in cui ho avuto anche un coniglietto bianco. Non proprio animali domestici, ma io sono stata una bambina molto particolare. Amavo salvare in campagna i gattini e me ne prendevo cura. Il ricordo più bello di tutti sono i loro occhi. Quando ti prendi cura di un animale, loro lo sanno, e ti guardano come la cosa più bella del mondo.

Il suo luogo del cuore in Puglia?
Casa di mia nonna immersa nella natura: un trullo, distese di ulivi e di mandorli. Mi ricorda la spensieratezza dell’infanzia, i piedi nudi nella terra e i racconti di guerra di nonna sotto gli alberi di pero.

E fuori regione?
Milano è la mia seconda casa, una città che mi ha accolta sempre a braccia aperte. Non bada al ceto sociale da cui provieni, ti dà la possibilità di essere ciò che sei e diventare quello che sogni.

Piatto preferito?
Pasta al forno, ma solo quella di Zia Rosalba.

Cucina?
Non sono brava a cucinare, purtroppo mia mamma non è riuscita a trasmettermi questa dote da vera pugliese.

Che hobby ha?
Più che hobby è una passione: sono una ex ballerina di danza classica, ho iniziato in quarta elementare e anche durante la quarantena mi sono allenata con la mia insegnante Serena Rainò. La danza è una disciplina, non un hobby, non uno sport. È quasi una filosofia di vita, perché porti quella grazia, quel portamento, quell’eleganza negli anni, nella vita di tutti i giorni.

La parola che più le piace?
Amore.

Quella che non sopporta?
Invidia.

Quando ha pianto l’ultima volta?
In quarantena, quando mi sono ammalata ed ero sola a Milano, mi mancava la mia famiglia e mi sono sentita così fragile. Sono andata a dormire per 3 mesi con il suono delle sirene e mi svegliavo con lo stesso suono. Chi non è stato in Lombardia non potrà mai capire cosa abbiamo vissuto. L’emergenza sanitaria, gli scaffali vuoti di cibo, il terrore negli occhi quando si tentava
di mettere il naso fuori dalla porta di casa. Spero che il mondo dopo questa brutta parentesi, sia più profondo e generoso con gli altri. Siamo una società troppo egocentrica e poco altruista.

E quando ha riso a crepapelle?
Il sorriso è il mio biglietto da visita, mai senza.

Il suo film preferito?
“La grande bellezza” di Sorrentino.

Cosa fa quando si sente giù?
Ascolto musica, solitamente Coldplay o U2.

La sua amica del cuore?
Serena Rainò, la definirei anche la mia mental coach ormai!

Il giorno più bello della sua vita?
Quando presi in braccio mio fratello per la prima volta. Sono passati anni, ma ricordo un senso di amore e felicità così grande che non ho più riprovato.

E il più brutto?
Quando è venuto a mancare improvvisamente mio zio a causa di un infarto. Per me era un secondo padre e abitavamo nello stesso palazzo. La sua perdita ha cambiato notevolmente il modo di vivere la vita, ma soprattutto le mie priorità.

Il consiglio più importante?
Fai del bene e dimentica, fai del male e pensa.

Di chi si fida, a chi chiede consigli?
Mi fido della mia famiglia e basta, l’ho imparato con gli anni. Chiedo consigli ad un paio di amiche storiche.

La parte più difficile del suo lavoro?
Essere sempre “sul pezzo”, sempre attiva, creativa, impeccabile. Essere sempre “online”. Ogni tanto mi piacerebbe essere “offline”.

La telefonata più importante?
Quando sono entrata tra i talent di CondéNast Agency, per me è stato un vero riconoscimento, una sorta di “etichetta professionale” a quella che era la mia passione da anni.

Che ambizioni ha oggi?
Molteplici, sono una ragazza che si reinventa sempre, non ama definirsi. Non parlo delle mie ambizioni perché mi piace dimostrarle con gli anni. Mi pongo annualmente degli obiettivi che devo raggiungere, odio la routine e mi piace godermi la vita a 360°.

Università o lavoro, cosa è meglio fare?
Bisogna fare quello che ci si sente fare. Ognuno di noi ha la sua dote, bisogna saperla riconoscere e coltivarla.

Il suo mentore?
La mamma.

Che sport pratica?
Yoga.

Cosa guarda in una donna e in un uomo?
In una donna guardo l’eleganza, amo le attrici di un tempo come Virna Lisi, Audrey Hepburn e Grace Kelly, sono queste le donne che mi ispirano. Gli uomini che mi affascinano sono quelli che hanno un immaginario da raccontare: registi come Sorrentino, Genovese, ho un debole per l’attore Alessandro Borghi, grandissimo professionista, ma soprattutto un uomo molto autoironico.

Ambizione o talento: cosa conta di più per avere successo?
Senza il talento non si va da nessuna parte, ma il talento unito all’ambizione può farti brillare più degli altri.

La cosa più folle che ha fatto?
Milano-Catania guidando un ape calessino. Un viaggio-avventura stupendo che non dimenticherò.

Il risultato più grande raggiunto finora?
La cover di Reve Magazine.

Cosa la irrita di più delle altre persone?
La maleducazione, l’invidia e la cattiveria.

Con quale altra persona, viva o scomparsa, le piacerebbe andare a cena?
Con mia nonna materna che non c’è più da anni. Mi ha cresciuta in Puglia quando i miei lavoravano e vivevano a Vimodrone (Milano). È stata una seconda madre, credo sia il mio angelo custode.

Il suo miglior pregio?
La solarità.

Il difetto?
La testardaggine.

Chi l’ha ispirata?
La mia famiglia, i valori che mi hanno trasmesso, il senso di lavoro, sacrificio e il sapersi conquistare le cose.

Dove si vede tra 5 anni?
Non svelo mai i miei obiettivi o sogni. Li custodisco nel cuore.

Qual è il suo sogno?
Non lo svelerò mai.

Cosa dà la felicità?
La vera felicità è data dalla salute e dall’amore della propria famiglia.

Crede nella vita dopo la morte?
Sì.

È felice?
Sì.

Dia un voto alla tua vita
Otto

 

 

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